Legatura con il vimini per vigneti più sostenibili

La sostenibilità ambientale è diventata nell’arco di pochi anni uno degli elementi imprescindibili della moderna vitivinicoltura – che mira ad essere sempre meno impattante ed eco-compatibile – andando ad affiancarsi alla qualità organolettica e alla salubrità del prodotto vino, assieme ovviamente alla sostenibilità economica, che è alla base di qualsiasi attività produttiva.

In ambito prettamente viticolo vi sono diverse pratiche caratterizzate da una spiccata sostenibilità ambientale che ci giungono direttamente dal passato. Tra queste rientra la legatura delle viti utilizzando i ramoscelli di vimini.

Il vimini, Salix viminalis, è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle salicacee diffusa nei continenti europeo e asiatico. Presenta foglie lanceolate e corteccia dei giovani rami di colore giallo – aranciato. Può raggiungere e superare i 4 metri di altezza e predilige i terreni tendenzialmente dotati di buona disponibilità idrica, come quelli presenti all’interno delle aree golenali, nei quali la si trova allo stato selvatico. Viene coltivata per la produzione di manufatti quali ceste, panieri, gerle, stuoie, per la copertura di fiaschi e damigiane e anche per consolidare le rive dei canali. Viene inoltre coltivata per la legatura della vite, tanto che in passato la si trovava sovente nelle testate dei filari o nelle punte inutilizzabili dell’appezzamento.

Facilmente propagata per talea, la pianta viene solitamente capitozzata a circa 1-1,5 metri dal suolo, stimolando la produzione di rami che vengono recisi annualmente, in modo da favorire un abbondante ricaccio nell’anno successivo e poter sfruttare i ramoscelli su di essi inseriti per la legatura. I ramoscelli, che hanno un diametro indicativamente compreso tra 2 e 4 mm, vengono recisi e composti in mazzi, suddividendoli talvolta in funzione delle dimensioni, dai quali saranno estratti al momento della legatura.

Al di là del tempo richiesto per l’esecuzione della legatura, che è paragonabile a quello richiesto dalla legatura manuale con altri tipi di materiali, una volta che sia stata acquisita un’adeguata manualità, l’impiego dei vimini comporta un investimento di tempo per la gestione delle piante e per la preparazione dei ramoscelli, per cui viene solitamente riservata a vigneti di estensione contenuta o a produzioni di nicchia.

È comunque importante ricordare come queste legature, che sono parte della nostra storia viticola, abbiano un valore ambientale notevole e possano contribuire a rendere il vigneto più naturale, fornendo un’immagine di sostenibilità spendibile in fase di comunicazione del prodotto ai consumatori.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 3/2021
Legatura con il vimini per vigneti più sostenibili
di R. Castaldi
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