La vendemmia in Italia più forte delle avversità climatiche

Se la seconda metà di settembre e il mese di ottobre non riserveranno disastri meteorologici la vendemmia 2022 in Italia dovrebbe attestarsi poco sopra i 50 milioni di ettolitri, come lo scorso anno. La previsione è quella elaborata da Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini e presentati il 14 settembre a Roma.
I dati permettono di ipotizzare una produzione di uva intorno ai 65 milioni di quintali, che trasformati danno circa 50,27 milioni di ettolitri di vino, un quantitativo in linea con lo scorso anno (50,23 milioni di ettolitri di vino, dato Agea).

Il Veneto rimane la prima regione produttrice, con 11,4 milioni di ettolitri previsti, seguito da Puglia (10,6) ed Emilia-Romagna (7,1). Gli unici cali sensibili si registrerebbero in Piemonte e in Lombardia.

Dal punto di vista fitosanitario, la situazione del vigneto italiano appare generalmente ottima, con rarissimi attacchi di patogeni. «Dobbiamo riconoscere – osservano Assoenologi, Ismea e Uiv – che la pianta della vite ha dimostrato, in tutti i suoi aspetti, una grande resilienza per la quale si distingue nel panorama ambientale. È doveroso anche evidenziare lo straordinario lavoro di ricerca e applicazione a cui gli enologi e i vignaioli si sono dedicati in questi anni con le innovazioni nelle operazioni colturali e nelle tecniche di lavorazione e conduzione dei vigneti.
L’annata si prospetta quindi di buona e ottima la qualità, con gradazioni potenziali medio-alte.

Con la vendemmia 2022 l’Italia del vino mantiene il primato produttivo mentre quello del fatturato rimane in casa francese. Sul fronte del mercato, secondo le ultime elaborazioni su base Istat, l’Italia ha chiuso il primo semestre con il record in valore di 3,8 miliardi di euro (+13,5% sul pari periodo 2021) mentre è piatto il trend dei volumi esportati: +0,4%. I fermi e frizzanti imbottigliati segnano un +10,3% in valore ma cedono in volume l’1,2%. Inarrestabile la performance del comparto spumanti, che nella prima parte dell’anno sfiorano il miliardo di euro in valore (+25,5%), con i volumi a +10,6%.