La biodiversità dell’entomofauna migliora il suolo in vigneto

Collembolo Collembolo eudafico

La sperimentazione dimostra che tutte le gestioni del vigneto, se correttamente implementate, consentono il mantenimento di buoni livelli di qualità biologica dei suoli.

L’indice di indagine QBS-ar

L’indice QBS-ar è una tecnica d’indagine sviluppata da Vittorio Parisi e collaboratori presso l’Università di Parma nel 2001.
Nato come proposta di indice di studio della qualità biologica del suolo con riferimento alla sua componente artropodologica (QBS-ar), l’indice ha ben presto attirato l’attenzione della comunità scientifica su scala globale.

L’approccio scientifico su cui si fonda l’indice QBS-ar trova le proprie radici argomentative nell’impiego del concetto di forma biologica, applicato agli artropodi presenti: maggiore è il numero di gruppi adattati e sensibili, maggiore il livello di qualità biologica del sito.

L’ottenimento dei punteggi QBS-ar consente l’applicazione di una modalità di restituzione dei risultati che sta trovando crescente impiego per la sua immediatezza comunicativa: la qualificazione del sito secondo classi di qualità attribuite combinando i punteggi QBS-ar con la presenza di particolari gruppi «sentinella», consentono di trasmettere in modo diretto e immediato i livelli qualitativi presenti.

 

Confronto fra gestioni colturali

Uno dei profili applicativi di maggior rilievo del QBS-ar nella pratica agronomica recente risiede infatti nelle analisi comparative tra tecniche gestionali sostenibili, quali la gestione biologica, biodinamica e la gestione integrata, affiancate allo studio degli effetti legati alle pratiche di intervento meccanico.

Proprio secondo tali considerazioni sono state disposte prove sperimentali dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige (Trento) nei suoi vigneti, con l’aggiunta di una sottotesi biodinamica interessata da sovescio a file alterne.

Tutte le gestioni sperimentate, se correttamente implementate, mostrano caratteri di compatibilità con il mantenimento di buoni livelli di qualità biologica nell’arco temporale analizzato, pur evidenziando livelli tendenzialmente superiori per le gestioni biologica e biodinamica.

Le differenze sono però non statisticamente significative in tutti i casi, tranne nel confronto tra gestioni biologiche e biodinamiche verso la gestione biodinamica accompagnata da sovescio. In questi casi, si assiste a un decremento significativo della classe di qualità rispetto alla stessa tesi privata del sovescio e alla gestione biologica. Tale decremento, è verosimilmente giustificato dagli stress apportati dalle pratiche meccaniche legate al sovescio.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 21/2020
La biodiversità dell’entomofauna migliora il suolo in vigneto
di M. Ippolito, R. Zanzotti
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