Al Primitivo serve una doc

Secondo la visione piramidale della legge italiana sulle denominazioni di origine, che ha una proiezione geografica e qualitativa, l’armonia produttiva e commerciale italiana e internazionale si fonda sul presupposto della coesistenza delle docg, delle doc e delle igt nello stesso territorio, che può proiettarsi al vertice della piramide con le sottozone, le unità geografiche aggiuntive e la vigna, queste ultime entrate nei disciplinari solo in anni recenti e per un numero limitato di docg e di doc.

I diversi livelli vengono scelti annualmente con la cosiddetta scelta vendemmiale, che classifica le uve e i vini in base alla qualità dell’annata e quindi anche geograficamente.

Nel contempo si realizzano i prezzi e i redditi più elevati per il territorio, senza declassare le docg a igt. Un solo esempio è illuminante: il Brunello di Montalcino docg viene immesso in commercio dopo 5 anni di invecchiamento, mentre il Rosso di Montalcino doc si può vendere dopo due anni di affinamento. Sottesa alla doc Rosso di Montalcino, esiste la Toscana igt, che riceve numerose ricadute di qualità difforme. Il mercato nazionale e internazionale ha premiato questa strategia qualitativa sullo stesso terroir. Non è il vino sfuso che produce valore e attira i clienti, ma la bottiglia.

Foto di A. Bagorda

Il caso del Primitivo di Manduria

I produttori del Manduria «secco» stanno decidendo di chiedere il riconoscimento a docg, unendola in tal modo al «dolce naturale», già docg.

Tuttavia, sembra che non vi sia una domanda contemporanea di riconoscimento di una doc di ricaduta, lasciando questa funzione alla igt Primitivo del Salento, che interessa una quantità di produttori molto più vasta rispetto a quella del Manduria. Si tratta di una rinuncia che ha connotazioni storiche ed economiche, in quanto sono i viticoltori del Manduria che hanno creato la notorietà e la fortuna commerciale del Primitivo di Manduria, ma venduto a basso prezzo come igt Salento.

Oltre a determinare facilmente un disciplinare meno restrittivo per la doc, agendo in particolare sulla gradazione e sulla produzione a ettaro, occorre che sia individuato e approvato un nome per la doc, come ad esempio Manduria Rosso, Rosso Manduria, Manduria Zinfandel o altri.

Il Primitivo è un valore italiano e internazionale, fra l’altro apprezzato per la sua resistenza ai cambiamenti climatici, in fase di espansione e pertanto va valorizzato con strategie che consentano di sfruttare tutte le potenzialità geo-qualitative.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Vite&Vino n. 4/2022
Al Primitivo serve una doc
di Mario Fregoni
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