Semine di riso al via, Covid-19 e siccità permettendo

Apparentemente il coronavirus fa bene al mercato del riso italiano: i prezzi salgono nelle Borse chiuse, sia perché il divieto di uscire di casa ha rilanciato i consumi domestici di questo cereale, sia perché l’import di Indica è rallentato, sia perché si avvicinano gli ordini di giugno e l’industria ha tutto l’interesse a rinvigorire i listini. Immediatamente il Mipaaf ha escluso questo prodotto dal bando per gli indigenti.
Il sondaggio semine dell’Ente nazionale risi è stato congelato ai dati del 31 gennaio, che vedevano un netto incremento dei tondi: a dispetto dei proclami, il riso «classico» (risotti) batte in ritirata e si punta sulla commodity, mentre l’industria risiera, solitamente attivissima di questi tempi nell’orientare le scelte d’investimento, sembra più impegnata a soddisfare gli ordini incalzanti della gdo, mentre l’e-commerce, che alimenta il consumo di qualità, non sembra decollare.

Difficoltà nelle consegne dei mezzi tecnici

In questo momento a soffrire della crisi Covid-19 sono stati solo i concimi che dovevano arrivare in risaia proprio all’inizio del blocco delle attività (lockdown). Problemi di trasporto – si parla di incrementi del 30% nei costi – e anche qualche nervosismo: alcuni rivenditori si sono visti respingere la merce per paura del contagio.
Casi sporadici che tuttavia hanno indotto alcuni organismi di ricerca a ragionare su una possibile certificazione sanitaria delle forniture.
Tutto da valutare l’impatto della crisi su diserbi e fungicidi: oltre al tema dei trasporti, in questo caso molto dipenderà dallo stabilimento di produzione, spesso collocato all’estero e talvolta in Asia.

Anche la siccità è un problema

In questo contesto di nervosismo, nelle ultime settimane sono cresciute le preoccupazioni per la disponibilità della risorsa irrigua nell’area padana, dove stanno iniziando in questi giorni le operazioni di semina in acqua. Come ogni anno, le semine in asciutta, che posticipano a giugno l’uso della risorsa idrica, creando un picco di domanda e un deficit di offerta, condizioneranno il settore, particolarmente nell’area lombarda.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 13/2020
Semine di riso al via, Covid-19 e siccità permettendo
Di P. Accomo
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