Per il grano tenero rese molto alte ma mercato volatile

grano tenero

La raccolta del frumento tenero nazionale è ormai quasi terminata, con 4-5 giorni di anticipo rispetto allo scorso anno per via di un giugno particolarmente caldo che ne ha accelerato la maturazione.
Le prime stime – di ufficiale non c’è ancora nulla – vedono rese produttive molto elevate per i frumenti panificabili, con punte anche di 9 t/ha, mentre sono andate meno bene le varietà di forza che hanno sofferto di più le temperature elevate registrate già dalla fine di maggio.

Proteine basse per i frumenti di forza

Dal punto di vista qualitativo, la granella presenta in generale pesi specifici elevati e, fatto salvo lì dove vi sono stati forti acquazzoni, pochi difetti della granella, mentre le proteine si attestano su livelli medio-bassi soprattutto per i grani di forza, che non hanno fatto in tempo, come del resto è avvenuto per il frumento duro, ad assorbire completamente le concimazioni azotate.
Per quanto riguarda l’esito produttivo vi sarebbe in Italia un incremento della produzione da 2,65 a 2,8 milioni di tonnellate rispetto alla stagione 2023-2024.

Quotazioni al ribasso

La nuova campagna 2025-2026 ha esordito a prezzi più bassi rispetto alle ultime quotazioni del vecchio raccolto; in media, il ribasso è di 18-20 euro/t per tutte le categorie, a eccezione del «panificabile» quotato a Milano che ha ribassato di 36 euro/t.
Sul Matif di Parigi, la scadenza di settembre 2025 ha perso, da inizio aprile a oggi, circa 15 euro alla tonnellata, con accenni di forte volatilità nella seconda metà dei mesi di aprile e maggio. Approfondiremo meglio l’argomento nel prossimo Speciale «Frumento Tenero» in pubblicazione sul numero 28 de L’Informatore Agrario».

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 25/2025
Per il grano tenero rese molto alte ma mercato volatile
di H. Lavorano
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