Granaio Italia, l’entrata in vigore slitta al 2025

Durante l’esame al Senato del decreto Milleproroghe è stato approvato un emendamento che prevede la proroga al 31 dicembre 2024 del periodo sperimentale del registro telematico delle operazioni di carico e scarico di cereali e sfarinati, il cosiddetto Granaio Italia.

La notizia è stata accolta con soddisfazione da Italmopa-Associazione industriali mugnai d’Italia, che in un comunicato sottolinea come «Italmopa ha sempre evidenziato la grande differenza tra l’obiettivo, condivisibile, che si poneva la legge 178/2020 circa un monitoraggio delle produzioni cerealicole e le procedure di attuazione. Queste ultime sono state da noi ritenute del tutto inapplicabili nella loro formulazione ed economicamente insostenibili tenuto conto che avrebbero determinato, per il comparto, l’obbligo di ingiustificati e ingenti investimenti strutturali, riconducibili ad esigenze amministrative e burocratiche e non produttive. Costi aggiuntivi che sarebbero stati necessariamente assorbiti dall’industria molitoria e dai consumatori di beni di primaria importanza, quali pane e pasta, già fortemente penalizzati dalle dinamiche inflattive in corso».

Di tutt’altro avviso la Cia-Agricoltori italiani. Gennaro Sicolo, vicepresidente nazionale dell’organizzazione e presidente per la Puglia, fa sapere che «i cerealicoltori italiani, e quelli pugliesi in modo particolare, ancora una volta sono stati traditi. Lo slittamento al 2025 dell’istituzione di Granaio Italia e, dunque, del registro telematico dei cereali, è una pessima notizia. La Cia fa appello ai parlamentari pugliesi di tutti gli schieramenti, affinché questa decisione sia revocata e non diventi esecutiva».

«I cerealicoltori – sostiene la Cia – ritengono fondamentale l’avvio del nuovo sistema che prevede azioni di contrasto, e naturalmente le relative sanzioni, verso fenomeni speculativi. Tutto questo anche a maggiore tutela per i consumatori della filiera del pane e della pasta, poiché il monitoraggio più stringente sulle operazioni di carico e scarico dei cereali, anche di quelli importati, aumenta la sicurezza alimentare. Il tracciamento interno – ha spiegato Sicolo – è fondamentale: non possiamo permettere che la sicurezza alimentare della filiera della pasta e di quella del pane sia messa in secondo piano rispetto a chi vuole spingere valore e qualità verso il basso pur di incrementare i propri profitti a danno dei cerealicoltori e dei consumatori».