Effetto dazi sull’import di riso asiatico

risaia

L’Europa esce dal mirino dell’industria risicola cambogiana. Il cambio di rotta, atteso dopo il via libera di Bruxelles all’applicazione della clausola di salvaguardia, che ha reintrodotto i dazi Ue sulle importazioni di risi lavorati da Cambogia e Myanmar, si vede adesso anche nelle statistiche ufficiali.

I dati di marzo indicano che il calo delle importazioni di riso c’è stato e anche in misura evidente. Basti al riguardo considerare che da 40.000 tonnellate di importazioni registrate lo scorso febbraio si è scesi a marzo a 16.000, secondo i dati elaborati dalla Commissione europea.

Quello che arriva adesso da Cambogia e Myanmar, e che con tutta probabilità continuerà ad approdare ai porti europei, è riso a basso prezzo, ma anche di dubbia qualità che, seppure soggetto all’imposta doganale, mantiene un vantaggio competitivo rispetto al prodotto continentale.

Sugli sviluppi mondiali, nel frattempo, in un contesto di prezzi complessivamente stazionari, l’International grains council, nel Market report di aprile, stima per la campagna 2018-19 una produzione record di 500 milioni di tonnellate, in crescita dell’1% rispetto alla scorsa annata.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 19/2019
I dazi funzionano, cala l’import di riso dal Sud-Est asiatico
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