Frumento e cambiamento climatico: servono strategie mirate

L’annata 2022 del frumento è stata decisamente sotto le aspettative dal punto di vista produttivo, però lascia un monito importante agli agricoltori: sebbene non prevedibile, il clima rappresenta la principale criticità per i seminativi, con buona pace anche di quotazioni di mercato elevate.
Non è detto che alla siccità, soprattutto intensa come quella di quest’anno, ci si debba abituare, ma sicuramente è meglio premunirsi con agrotecniche mirate e mezzi tecnici adeguati: questo in estrema sintesi quanto emerso dall’incontro «Cambiamento climatico – quali effetti attendersi su rese, qualità e sostenibilità dei cereali» organizzato dalla Produttori Sementi Polesani lo scorso 14 luglio presso l’agriturismo Oasi Bianca di Codigoro (Ferrara).

I relatori dell’incontro. Da sinistra: Roberto Bonotto, Damiano Avondoglio, Massimo Blandino, Arnaldo Bovolenta, Claudia Guidi, Franco Franceschetti e Andrea Pedrazzini.

«Sul lungo periodo le agrotecniche utili a mitigare gli effetti del cambiamento climatico dovranno essere efficaci contro l’aumento della temperatura e della concentrazione di CO2 nell’atmosfera – ha detto Massimo Blandino, docente presso il DEIAFA dell’Università di Torino. Quindi serviranno varietà geneticamente sempre più resistenti agli stress idrici, che potranno essere contrastati anche con l’impiego di biostimolanti e tecniche irrigue più efficienti. Non va dimenticato per i cereali il ruolo sempre più importante che avrà l’azoto – ha aggiunto Blandino – perché l’aumento della CO2 atmosferica diminuirà alcune qualità molitorie dei frumenti mentre l’aumento della temperatura ne aumenterà l’attività vegetativa».

Nutrizione e genetica innovativa

Ecco che la nutrizione, assieme alla genetica, conferma il suo ruolo preminente per l’agricoltura di domani, tenendo presente però che la fertilizzazione minerale dovrà fare i conti con la riduzione richiesta dal Farm to Fork. «La soluzione è puntare su fertilizzanti di origine naturale che svolgono la loro azione in sinergia con i microrganismi – ha evidenziato Franco Franceschetti di Almagra. Uno dei nostri prodotti di punta riunisce infatti queste caratteristiche, con il vantaggio della formulazione liquida che lo rende maggiormente efficiente e frazionabile sulle colture». Sul fronte delle innovazioni va segnalato quanto presentato da Andrea Pedrazzini, di Diachem: «con il marchio Diagro distribuiamo Pentac-5 Ala®, un acceleratore di fotosintesi che stimola e favorisce i processi di fioritura e allegagione anche in condizioni climatiche sfavorevoli. Complice il difficile quadro climatico di quest’anno – ha aggiunto Pedrazzini – gli interventi tra la fase di levata e inizio fioritura su frumento hanno confermato la sua efficacia».
Roberto Bonotto e Marco Vecchiato, di Fomet, hanno ricordato quanto arricchire il suolo di sostanza organica sia importante per permettere alle colture di partire con il piede giusto: «per questo i fertilizzanti consigliati da Fomet – hanno detto – sono ricchi in azoto e sostanza organica selezionata e possono essere interrati in pre seminacon le ultime lavorazioni del terreno con l’obiettivo di aumentare la radicazione e resistenza allo stress idrico».
Sul fronte della genetica Damiano Avondoglio, di Limagrain, ha sottolineato quanto oggi il breeding, per costituire nuove varietà, tenga in considerazione non solo la resa in granella o il tenore proteico, «ma fattori sempre più disparati, tra cui quelli economici, sociali e soprattutto ambientali. Una varietà adatta all’agricoltura dei prossimi anni – ha detto – dovrà essere in grado di produrre di più con sempre minori input e sempre maggiori rischi di stress».

Nuova visione per l’impresa agricola

Claudia Guidi, imprenditore agricolo e presidente dei giovani agricoltori di Confagricoltura Ferrara ha fatto il punto su cosa è fondamentale attuare nell’immediato per limitare i rischi di annate come quella 2022: «il cambiamento climatico, lo abbiamo capito, è inesorabile, e lamentarsi è inutile. Va cambiato il modo di fare impresa – ha sottolineato – e varietà di nuova concezione, assieme a fertilizzanti più efficienti e sostenibili sono strumenti preziosissimi. Per quanto riguarda la scarsità di acqua – ha aggiunto – agli agricoltori servono urgentemente un piano invasi e una soluzione alla risalita del cuneo salino nel Po. Sono esigenze vitali per la nostra agricoltura, pena il dover rinunciare a determinate colture o smettere di fare i secondi raccolti».
«Oggi più che mai è fondamentale conoscere le informazioni proveniente dalla Ricerca universitaria – ha concluso il titolare di Produttori Sementi Polesani Arnaldo Bovolenta – e anche le proposte delle aziende su nuove varietà e fertilizzanti innovativi. L’obiettivo è quello di restare sul mercato producendo grano sostenibile e tracciato, in questo senso il futuro è nelle filiere organizzate tra produzione e trasformazione, come ad esempio la Carta del Mulino di Barilla, che garantisce il reddito all’agricoltore e tutela l’ambiente, tematica a cui i consumatori già oggi prestano altissima attenzione».

Lorenzo Andreotti