Accordo pomodoro 2022, è già tardi

pomodoro

La campagna del pomodoro da industria è alle porte e quest’anno come non mai, considerato l’aumento vertiginoso dei costi di produzione , gli agricoltori hanno l’urgenza di conoscere le condizioni contrattuali per il 2022 e in particolare i prezzi, perché non possono permettersi di programmare alla cieca l’avvio delle operazioni colturali.

In queste settimane però le preoccupazioni di parte agricola non riguardano solo l’impennata dei costi di produzione e i ritardi dell’accordo di filiera, ma anche la persistente siccità che da oltre due mesi fa mancare una adeguata copertura nevosa in montagna, con il livello di laghi e invasi sotto la media del periodo, fiumi in secca e timori su come si potrà alimentare la campagna irrigua estiva, a fronte di temperature già troppo elevate che poi potrebbero essere seguite da gelate devastanti.

Il balzo dei costi energetici non risparmia ovviamente la fase della trasformazione, con aumenti anche per gli imballaggi, dalla plastica, al cartone, dal vetro alla banda stagnata, per i trasporti, ecc. Sono quindi da considerare a rischio le lavorazioni più energivore, come quelle legate alla produzione dei concentrati, che potrebbero essere fortemente ridotte, a vantaggio delle importazioni da Paesi con costi di produzione e trasformazione meno onerosi dei nostri.

Serve dunque responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare, con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore, anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione. Ovviamente dovranno anche essere tenuti nella dovuta considerazione la contrazione del potere d’acquisto dei consumatori e i problemi legati a una riduzione dei consumi.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 5/2022
Pomodoro: l’accordo è già in ritardo
di L. Bazzana
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale