Torna la paura per la xylella, con dubbi sugli abbattimenti

Saranno abbattuti i sei mandorli che in Puglia, in agro di Triggiano (Bari), sono stati interessati dall’attacco di un nuovo ceppo del batterio, denominato Xylella fastidiosa subspecie fastidiosa.

La risposta degli uffici regionali dell’assessorato all’agricoltura e dell’Osservatorio fitosanitario alla recente scoperta è stata immediata, con la disposizione dell’abbattimento degli alberi infetti, ma questo non basta a tranquillizzare gli animi. E ciò perché, a differenza della Xylella fastidiosa subspecie pauca, ritenuta responsabile del disseccamento degli olivi, il nuovo organismo predilige vite, ciliegio e mandorlo, tre colture tipiche dell’agricoltura pugliese, alcune delle quali fondamentali per l’economia regionale. In California, infatti, il nuovo ceppo di xylella avrebbe determinato la distruzione di circa 30.000 ettari di viti, seppur in contesti assai diversi da quello pugliese, il che non implica necessariamente la riproposizione in Puglia di tali gravi conseguenze. Ma le preoccupazioni restano.

Nel frattempo un recente studio di due ricercatori dell’Università di Foggia e del Crea, ha evidenziato serie riserve sull’effettiva efficacia e coerenza delle misure di contrasto adottate dalla Regione Puglia contro la xylella. Lo studio mette in discussione l’effettiva utilità delle migliaia di abbattimenti effettuati e, più in generale, le misure adottate per il controllo della fitopatia.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 8/2024
Xylella, nuovi timori e dubbi sugli abbattimenti
di G. Tamburrano
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