Ancora poche le varietà di clementine

Il clementine appartiene al gruppo dei tangor (ibridi tra mandarino × arancio), il più importante commercialmente, tanto che nella classificazione tassonomica alcuni lo considerano una specie (Citrus clementina).
Le innovazioni varietali più precoci introdotte negli ultimi 15 anni, riconducibili a mutazioni di Oronules rinvenute in Spagna nella seconda metà degli anni 90, hanno avuto media diffusione, a causa della minore durata (limitata a un decennio) biologica ed economica dei campi.

Difatti queste varietà hanno manifestato, nelle combinazioni di innesto con Citrange, la produzione di gemme multiple che limitano lo sviluppo della pianta, determinando un minore accrescimento che nei casi più gravi può portare al disseccamento precoce; di contro si anticipa l’entrata in produzione e la produttività delle piante. Per affrontare tale problematica, la cui eziologia non è ancora totalmente acclarata, si consiglia la copertura della parte bassa delle piante con materiale plastico, oppure, in alternativa, il sovrainnesto della varietà su un intermedio vigoroso.

Di questo gruppo, introdotto per la prima volta circa 15 anni fa, il Clemenrubi (o Pri23), con raccolta a partire dalla 1ª decade di ottobre, ha fatto registrare interessanti performance produttive; nell’ultimo quinquennio è stata introdotta Orogros (o Pri 26) originata da una mutazione spontanea di Oronules, che potrebbe avere una minore sensibilità allo sviluppo delle gemme multiple. Sempre dello stesso periodo di maturazione sono Prenules, che in Spagna si raccoglie a partire da metà settembre, i cui frutti sono di colore arancio intenso, con buccia di medio spessore, facile da sbucciare.

Di pari epoca sono Basol, con frutti di colore arancio intenso, e Cultifort, che presenta una pianta di buon vigore, portamento aperto, foglie di piccole dimensioni, coriacee e di colore verde scuro. Dopo una settimana circa si raccoglie il clementine Caffin, con buccia leggermente rugosa, di colore arancio intenso, sapore interessante per il periodo, media pezzatura e produttività che risulta migliore quando innestato su Poncirus trifoliata e Citrus macrophylla. A seguire matura il clementine Loretina con frutti di colore arancio intenso molto attraenti, si sbuccia con facilità, la produttività è buona anche nei nostri ambienti, anche se il sapore del frutto è medio.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 40/2020
La crisi del clementine: poche varietà e bassa qualità
di C. A. Mennone
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