Diagnosi di gravidanza con un campione di latte

Diagnosticare se una bovina è gravida utilizzando un semplice campione di latte. Un’opportunità resa possibile dalla società americana Idexx, che ha messo a punto il Milk Pregnancy Test, il cui obiettivo è soprattutto quello di individuare a poche settimane dalla fecondazione le cosiddette vacche vuote: infatti già dal 28mo giorno dopo l’inseminazione il test è in grado di garantire un risultato certo e affidabile al 98,7%, riservando il margine di errore a un misero 1,3%. La presentazione e gli approfondimenti sul test di gravidanza Idexx Milk Pregnancy sono stati illustrati nei giorni scorsi durante un incontro organizzato dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia-Romagna (Araer), che si è tenuto presso il caseificio Fior di latte di Gaggio Montano (Bologna), al quale ha partecipato un nutrito gruppo di allevatori principalmente impegnati a produrre per il circuito del Parmigiano-Reggiano.

Certezza e affidabilità

per stabilire o meno la gravidanza di una vacca – ha spiegato nel suo intervento Paola Curto di Idexx – hanno finora riguardato la palpazione e l’ecografia. Oggi, con il nostro test, che rileva le proteine specifiche prodotte dalla placenta viva dette Pag attraverso metodo ELISA, aggiungiamo uno strumento in più. Ogni allevatore sa quanto sia importante identificare nel più breve tempo possibile le vacche vuote, perché solo in questo modo si può procedere con una nuova fecondazione, riducendo di conseguenza il periodo di interparto e aumentare la produzione di latte. Secondo le nostre indagini la mancata identificazione di vacche non gravide corrisponde a un mancato guadagno che in Italia oscilla tra i 3 e gli 8 euro/giorno per bovina vuota». Il Milk Pregnancy Test della Idexx, introdotto soprattutto nei laboratori che effettuano i controlli funzionali, ha fatto la sua comparsa a livello globale solo nel 2013 e in Italia ha iniziato a essere distribuito l’anno seguente. Attualmente sul territorio nazionale si contano 11 laboratori attivi, tra cui quello dell’Associazione regionale allevatori dell’Emilia-Romagna risulta essere uno dei più attivi, ma il dato davvero emblematico è il numero di test venduti nel mondo dal 2013 a oggi: oltre 6 milioni. L’elemento interessante che riguarda il nostro Paese si riferisce all’aumento esponenziale dei test effettuati registrato dal 2014 a oggi; in tutto ne sono già stati effettuati 144.000. «Il Milk Pregnancy Test – ha sottolineato ancora Paola Curto – rappresenta un valido strumento per i laboratori, i veterinari e i produttori, non solo per la rapidità e l’affidabilità con cui permette di conoscere se la bovina è o no gravida, ma soprattutto per i vantaggi che derivano dal suo utilizzo. Abbiamo già detto della possibilità, in caso di vacca vuota, di ridurre l’interparto, di fecondare prima, di ottenere una maggiore produzione di latte e, non ultimo, del risparmio economico che l’individuazione precoce di una vacca vuota può determinare. Esistono altri aspetti, non meno importanti, che avvalorano l’impiego del test Idexx. Per l’allevatore la facilità di raccolta del campione si traduce in migliore benessere dell’animale che non deve sottostare a nessun tipo di manipolazione. Per il veterinario si ottimizzano i tempi della visita in allevamento perché la maggiore attenzione può essere riservata alle vacche vuote e alla registrazione dei dati di gravidanza al fine di migliorare la gestione della fertilità della mandria a lungo termine. Anche il laboratorio di analisi trae indubbi vantaggi dall’utilizzo del Milk Pregnancy Test perché la ricerca delle Pag viene effettuata sullo stesso campione di latte inviato per i controlli funzionali».

Un test anche per la Bvd

Oltre al Milk Pregnancy Test, Idexx ha messo a punto l’Idexx Bvdv Ag Point-of-Care Test, un kit realizzato per uno screening di campo che in circa 30 minuti rileva l’antigene del Bovine virus diarrhea (Bvd), la diarrea virale bovina che sopprime il sistema immunitario dell’animale favorendo la diffusione di altre infezioni. Con un semplice prelievo della cute auricolare dell’animale è possibile effettuare una diagnosi certa e affidabile al fine di determinare lo stato di salute della mandria, eseguire analisi su tutti i nuovi animali in ingresso, pianificare un programma di vaccinazione e biosicurezza, crocevia indispensabile per impedire la diffusione di una malattia che inesorabilmente causa notevoli perdite economiche all’azienda.