Psr: un fondo da 92 milioni per accontentare tutte le Regioni

Finalmente dopo oltre sei mesi di scontri, di proposte e di mediazioni, sembra che sia stata trovata una soluzione al problema della ripartizione delle risorse finanziarie per lo sviluppo rurale per il biennio di transizione 2021-2022.

Dopo l’annuncio dell’assessore all’agricoltura della Campania Nicola Caputo è arrivata la conferma da parte del ministro Stefano Patuanelli durante il question time alla Camera.

La decisione finale spetta al Consiglio dei ministri con un proprio provvedimento, con il quale indicherà qual è l’importo che ogni singola regione e provincia autonoma dovrà utilizzare per il funzionamento del secondo pilastro della Pac fino a tutto il 2022, anche attraverso la pubblicazione di nuovi bandi.

In base a quanto riferito da Patuanelli la scelta si compone di tre elementi:

  • La ripartizione delle risorse 2021 sarà eseguita in ragione del 90% dei fondi utilizzando il criterio storico e per il restante 10% applicando i parametri oggettivi (Sau, Plv, numero di aziende, ecc.);
  • Per il 2022 i criteri storici peseranno per il 70% e per il rimanente 30% si farà riferimento a quelli oggettivi;
  • Infine, ci sarà una ulteriore ripartizione a favore delle Regioni e province autonome di 92 milioni di euro supplementari che derivano dalla dotazione del Piano di sviluppo rurale nazionale. Con questa operazione nessuna Regione e Provincia autonoma dovrebbe subire penalizzazioni. I 92 milioni dovrebbero derivare, il condizionale è d’obbligo, dai fondi precedentemente destinati alla biodiversità zootecnica e alle misure irrigue.

«Il ministro Patuanelli ha trovato la quadratura del cerchio» ha affermato l’esponente dei 5 Stelle Dedalo Pignatone. «Si chiude così una vicenda intricata che parte dal mancato accordo in Conferenza Stato-Regioni che avrebbe arrecato gravi danni all’agricoltura italiana, con conseguente impossibilità di programmare gli interventi di sviluppo rurale e di spendere le risorse comunitarie».

Soddisfazione per lo sblocco della situazione è stata espressa anche da Coldiretti.
Filippo De Grazia