La concimazione rappresenta un elemento chiave per mantenere un uliveto sano, produttivo e sostenibile nel tempo.
Se ben pianificata, permette di stimolare una crescita vegetativa equilibrata, favorendo la formazione di nuove foglie e rami, essenziali per la fotosintesi e quindi per la vitalità generale della pianta.
Un apporto mirato di nutrienti, in particolare di azoto, fosforo e potassio, aiuta l’olivo a superare periodi critici come la fioritura e l’allegagione, garantendo un miglior numero di frutti per pianta. Inoltre, la corretta fertilizzazione contribuisce a migliorare la qualità delle olive e dell’olio, influenzando parametri come il contenuto in polifenoli, l’equilibrio degli acidi grassi e la resistenza all’ossidazione.
Produttività garantita anche in annate difficili
Grazie a un corretto bilancio nutrizionale, l’olivo riesce a mantenere la sua produttività anche in annate difficili, aumentando la resilienza dell’intero impianto. Inoltre, una gestione razionale della concimazione, ad esempio con tecniche mirate come la fertirrigazione o la concimazione fogliare, consente anche di ridurre gli sprechi, minimizzare l’impatto ambientale e ottimizzare i costi, rendendo l’olivicoltura più sostenibile ed efficiente. Sebbene le foglie delle piante siano organi specializzati nella cattura della luce e della CO2, la loro capacità di assorbire acqua e nutrienti è da tempo riconosciuta e utilizzata sia come integrazione della fertilizzazione al suolo sia in condizioni di disponibilità limitata di nutrienti.
Tradizionalmente, la concimazione fogliare è stata impiegata per correggere carenze nutrizionali, tuttavia, si osserva una tendenza crescente al suo utilizzo anche in assenza di sintomi di carenza, in particolare per elementi con mobilità limitata nel floema, come il calcio o alcuni micronutrienti.
Modalità di assorbimento fogliare
I nutrienti applicati per via fogliare possono penetrarne la superficie attraverso diversi percorsi, come la cuticola, gli stomi, le irregolarità cuticolari, i tricomi, le nervature o altre strutture epidermiche (Fernández et al., 2021).
La maggior parte degli studi sull’assorbimento fogliare si è concentrata sul ruolo della cuticola e degli stomi, ci sono evidenze che entrambi i percorsi possano essere ugualmente importanti, ma ciò dipende anche dalle proprietà del composto in questione (ad esempio dimensione delle molecole e solubilità in acqua) e dalle proprietà della superficie fogliare (ad esempio bagnabilità, composizione della cuticola, presenza abbondante o meno di stomi).
Il ruolo della cuticola
La superficie delle piante è infatti ricoperta dalla cuticola, uno strato di materiale idrofobico, composto da cere e da cutina (polimero di acidi grassi saturi e insaturi) con funzione protettiva.
La struttura e la composizione della cuticola variano notevolmente tra le specie vegetali, i genotipi, gli organi e gli stadi di sviluppo e sono influenzate anche dalle condizioni ambientali durante la crescita.
La penetrazione delle superfici fogliari da parte dei soluti è un processo passivo, guidato dalla differenza di concentrazione tra la superficie e l’interno della foglia.
Inoltre, l’assorbimento all’interno della foglia deve essere distinto dall’assorbimento successivo delle sostanze nelle cellule fogliari.
Qualche consiglio pratico
È bene effettuare le concimazioni fogliari nelle ore più fresche della giornata, preferendo la primavera (l’assorbimento migliore lo abbiamo sulle foglie giovani) ed eventualmente l’autunno o anche il periodo di post-raccolta, visto che le tendenze negli ultimi anni sono sempre verso la raccolta anticipata. In questo modo si integra parte dei nutrienti che sono andati asportati nella produzione delle drupe ed è anche un modo per contrastare la normale alternanza di produzione.
Altra indicazione generale è quella di effettuare il trattamento alla mattina presto o alla sera tardi, poiché durante la notte gli stomi si chiudono.
La qualità della bagnatura è fondamentale: gocce piccole determinano infatti una buona bagnatura e un migliore assorbimento.
La bagnatura della pagina inferiore determina, inoltre, un maggior assorbimento attraverso gli stomi. È fondamentale, infine, diminuire la tensione superficiale dell’acqua utilizzando un bagnante a base lipidica (ad esempio sapone molle di potassio, lecitina, ecc.) in grado di legarsi alle cere che ricoprono la foglia.
Tratto dall’articolo in pubblicazione su L’Informatore Agrario n. 17/2025
Olivo: cosa sapere sulla fertilizzazione fogliare
di T. Vatrano
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