Infestanti del grano: evoluzione e popolazioni resistenti

infestazioni miste di graminacee e dicotiledoni su grano,

La flora infestante dei cereali a paglia è costituita prevalentemente dalle più diffuse infestazioni graminacee di Avena sterilis e di Lolium spp. un po’ in tutta la Penisola, oltre che di Phalaris spp. nelle regioni centrali e in graduale espansione verso il Sud e il Nord, ma anche di Alopecurus myosuroides prevalentemente in Italia settentrionale, accanto a Poa spp., in particolare dopo la rottura dei medicai. Talvolta impegnative risultano le infestazioni meno diffuse di Bromus, in particolare di B. mollis e B. sterilis nelle semine effettuate su sodo e con minime lavorazioni. Più sporadiche risultano in Italia a differenza di altri Paesi europei le infestazioni di Apera spica-venti, se non nell’arco occidentale del Settentrione.

L’affinità botanica delle infestanti graminacee e la similitudine del ciclo con i cereali a paglia, accanto alla vulnerabilità della gamma erbicida caratterizzata esclusivamente da inibitori dell’enzima ACCasi e ALS (questi ultimi non utilizzabili su orzo), comporta un maggior rischio di espansione delle popolazioni resistenti ormai presenti in numerosi areali cerealicoli. In particolare, occorre contrastare la presenza di Lolium, caratterizzato da allogamia e da un’elevata variabilità genetica, ma anche delle popolazioni resistenti di Avena sterilis, che pur non essendo allogame risultano in aumento nella Puglia e in Sicilia, ma sporadicamente anche nel Centro-Nord a causa della loro elevata rusticità e capacità di adattamento.

Accanto a queste principali conclamate popolazioni resistenti occorre monitorare la presenza dei focolai di Phalaris e quelli più recenti di Alopecurus, in lenta diffusione o almeno sospetta tale, a causa talvolta di insuccessi che non appaiono sempre chiari. Qualora il grado di efficacia risulti insufficiente, dopo una preliminare indagine sul rispetto delle dosi e dei tempi di intervento, nonché della buona operatività in fase di distribuzione, può risultare necessario procedere a effettuare test per comprovare il livello di minore sensibilità o di eventuale resistenza.

Per quanto riguarda le infestazioni dicotiledoni annuali e biennali dei cereali a paglia, ampiamente diffuse risultano Papaver rhoeas e Veronica spp., ma anche Fumaria officinalis e Viola arvensis. Galium aparine si ritrova maggiormente nelle regioni settentrionali e nell’area litoranea della riviera adriatica. Si conferma l’elevata presenza di crucifere (Sinapis arvensis, Rapistrum rugosum, ecc.) e composite (Matricaria chamomilla, Sonchus spp., Lactuca serriola, Picris echioides ecc.), tra cui le più insolite infestazioni di Cirsium vulgare, Silybum marianum e degli altri cardi selvatici per le aree centrali e settentrionali, che si presentano in graduale diffusione dalle più tipiche zone meridionali. In progressiva espansione le infestazioni di Chrysantemum segetum dal Sud, ma anche di Centaurea napifolia da Sicilia e Sardegna. Tra le ombrellifere più frequenti e diffuse si ritrovano Bifora radians, Torilis arvensis e Scandix pecten-veneris, compresa Ammi majus al Centro-Nord. Al Centro e al Sud (soprat tutto Sicilia) si afferma Anethum graveolens, indesiderata soprattutto per l’odore sgradevole che trasmette ai cereali.

Nei terreni seminati su sodo si ritrovano con maggior frequenza le perennanti Cirsium arvense, Convolvulus arvensis, Equisetum spp., ecc., mentre in successione a prati e medicai Rumex spp. e altre composite (Taraxacum officinale, Picris echioides, Sonchus arvensis, Tussilago farfara, ecc.).

Tra le popolazioni resistenti a foglia larga si conferma la prevalenza di Papaver spp. in Puglia, Lazio e Sicilia, ma ormai anche in Pianura Padana, nonché di Sinapis arvensis in Sicilia e Toscana. Nonostante ciò, rispetto alle più preoccupanti specie graminacee, quelle a foglia larga risultano più facilmente gestibili per la più diversificata gamma di meccanismi d’azione erbicidi, che in ogni caso devono essere calati in una più oculata e complessa strategia di gestione integrata.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 4/2019
Novità e strategie per il diserbo di post-emergenza del grano
di M. Fabbri, G. Campagna
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