Difficoltà in vista sull’uso sostenibile degli agrofarmaci

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Marcia indietro sul divieto totale dei fitofarmaci nelle «aree sensibili» e ritardo molto probabile di tutto il dossier. Sono questi gli sviluppi più recenti del regolamento sull’uso sostenibile degli agrofarmaci che includono una prima, non banale, concessione della Commissione europea per salvare la proposta di nuova normativa dalla rivolta degli Stati Ue.

Nell’ultima riunione del Comitato dei rappresentanti diplomatici dei Ventisette (Comitato Rappresentanti Permanenti, Coreper), la Presidenza ceca ha fatto circolare una nota in cui si chiedeva se e quanti Paesi avrebbero voluto un supplemento alla valutazione di impatto della Commissione sul regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci. Un supplemento di analisi vuol dire ritardare il dossier. Solo Germania, Francia e Olanda hanno votato contro il supplemento di analisi e 18 Paesi hanno votato a favore.

Due elementi fanno capire le difficoltà della Commissione europea. Il primo è di comunicazione. L’esecutivo Ue aveva promesso di pubblicare i risultati della simulazione in cui applicava la formula per la riduzione dell’uso e del rischio ai diversi Paesi, fatta circolare nelle capitali in estate. La pubblicazione era attesa per settembre, poi per ottobre. A fine novembre ancora non ha visto la luce.

C’è poi un elemento sostanziale. Alla stessa riunione del Coreper, la Commissione ha presentato un documento non ufficiale in cui fa marcia sul divieto totale di utilizzo degli agrofarmaci nelle zone sensibili. Un problema per tutti, come messo in evidenza a settembre anche dai ministri meno critici verso la proposta.

Nel documento, che si basa sulle osservazioni degli Stati membri raccolte nel gruppo di lavoro tecnico sul dossier, l’Esecutivo comunitario propone di sostituire il «divieto assoluto» («total ban») con una «restrizione» per limitare l’uso ai soli «fitofarmaci meno nocivi», di consentire i «fitofarmaci usati in agricoltura biologica» e di impiegare un concetto più limitato di «area sensibile».

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 39/2022
Difficoltà in vista sull’uso sostenibile degli agrofarmaci
di A. Di Mambro
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