Contro la flavescenza dorata chiesta la deroga per due principi attivi

Il Governo è al lavoro per contrastare la flavescenza dorata della vite, la malattiia che negli ultimi anni ha fatto registrare una recrudescenza nelle aree produttive settentrionali italiane, dovuta ad una serie di concause, tra cui la difficoltà di contenimento con trattamenti insetticidi dell’insetto vettore (Scaphoideus titanus), la presenza crescente di superfici incolte e i cambiamenti climatici.

«Il Gruppo di lavoro tecnico-scientifico – ha detto il sottosegretario al Masaf, Luigi D’Eramo in un’interrogazione a risposta immediata alla Camera – sta predisponendo una specifica ordinanza finalizzata all’adozione di strategie di intervento e misure fitosanitarie per impedire la diffusione di flavescenza dorata nel territorio italiano, la cui applicazione sarà demandata all’Unità territoriale per le emergenze istituita dai Servizi fitosanitari regionali competenti per il territorio in cui si verifica l’emergenza».

D’Eramo ha spiegato che «il Servizio fitosanitario nazionale ha richiesto al Ministero della salute l’uso di prodotti fitosanitari a base delle sostanze Thiamethoxam e Chlorpyrifos-methyl, per emergenza fitosanitaria. Non essendo più autorizzate a livello europeo (revocate), la richiesta è stata supportata dalla predisposizione di un elenco di aree in cui, sulla base dei dati registrati lo scorso anno per l’incidenza della malattia, il grado di severità è tale da rendere indispensabile il loro utilizzo».

«L’individuazione di queste aree – ha concluso D’Eramo – sarà anche la base, debitamente integrata dagli ulteriori parametri che saranno identificati dal Comitato fitosanitario nazionale, su cui sarà possibile concordare il riparto delle risorse messe a disposizione dalla legge di bilancio 2023, finalizzate al sostegno delle imprese agricole colpite dalla malattia in questione».