Biocontrollo, urge accelerare il processo autorizzativo

vespa samurai attacca uova di cimice asiatica vespa samurai attacca uova di cimice asiatica (Foto: Tim Haye, CABI Switzerland)

Le soluzioni di biocontrollo devono essere rese disponibili agli agricoltori “senza inutili ritardi”, accelerando le procedure di autorizzazione in Europa, la cui durata media deve essere almeno dimezzata, portandola dai 6-10 anni di oggi agli 1-3 anni di USA e Brasile. È l’appello congiunto che Copa, Cogeca e IBMA, l’associazione UE dei produttori di biocontrollo hanno rivolto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

La proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari conteneva alcuni passaggi che sarebbero stati utili a facilitare l’accesso di prodotti per il biocontrollo. Ma il ritiro del regolamento per “eccessiva polarizzazione”, per usare le parole di von der Leyen, ha azzerato il dibattito. Inoltre, un regolamento europeo potrebbe non bastare.

Secondo Karel Bolckmans, cofondatore di IBMA,  servono pertanto modifiche mirate al regolamento sull’immissione in commercio degli agrofarmaci (1107/2009) per accorciare la durata del processo autorizzativo e ampliare i margini per le autorizzazioni provvisorie a livello nazionale. E investire di più nelle capacità tecniche a livello nazionale. Lo “scenario peggiore”, ha detto ai ministri, sarebbe ripercorrere le tappe che hanno portato al fallimento del regolamento sull’uso sostenibile dei fitofarmaci.