La gestione delle più problematiche malerbe dicotiledoni del colza è rappresentata prevalentemente dal controllo delle grandi crucifere Sinapis, Rapistrum, Raphanus, Brassica, Calepina, Myagrum, ecc., maggiormente diffuse in Emilia-Romagna, nel litorale adriatico e nelle regioni dell’Italia centrale. Oltre alla forte competizione che sono in grado di causare nei confronti della coltura, sono fonte di un dannoso inquinamento del prodotto alla raccolta per l’aumento del tenore di glucosinolati.
Le più pericolose «grandi crucifere» non si possono contenere con i tradizionali trattamenti di pre e post-emergenza a causa della scarsa efficacia verso questo gruppo di infestanti appartenenti alla stessa famiglia botanica del colza. Questo richiede di mettere a punto strategie integrate che gravitino attorno alle nuove varietà resistenti, oltre che all’applicazione di tutti i mezzi da integrare a partire dalla precessione fino alla successione colturale.
La scelta delle varietà di colza Clearfield (ALS-resistenti) rappresenta una valida opportunità per non rinunciare alla differenziazione colturale qualora abbondi un’infestazione di crucifere che costituisce il limite di coltivazione del colza, comprese eventuali rinascite di pregresse disseminazioni della coltivazione tradizionale. Per contro è necessario mettere in atto tutti gli accorgimenti per evitare problematiche di rinascite del colza resistente dopo la raccolta per le altre colture poste in successione.
Come diserbare le varietà Clierfield
Le varietà di colza Clearfield possono essere diserbate in post-emergenza precoce con gli erbicidi Cleranda e Cleravo. Cleranda è una miscela di imazamox + metazaclor (17,5 + 375 g/L) da applicare a 2 L/ha, mentre Cleravo è costituito da imazamox + quinmerac (35 + 250 g/L), da utilizzare alla dose di 1 L/ha. Entrambi i formulati vanno addizionati con il coadiuvante specifico Dash HC a 1 L/ha o 0,5 L ogni 100 L di acqua.
I trattamenti vanno effettuati in post-emergenza fino alle 8 foglie della coltura, preferibilmente con malerbe entro lo stadio di 2-3 foglie, in uno stato idrico ottimale e temperature comprese tra 5 e 25 °C, possibilmente con limitate escursioni termiche.
Il differente meccanismo d’azione di metazaclor e quinmerac permette di ridurre la pressione di selezione di individui ALS-resistenti.
Imazamox negli individui sensibili inibisce l’enzima ALS, provocando l’arresto della sintesi degli amminoacidi essenziali, portando al deperimento dei tessuti vegetali nel giro di pochi giorni. Lo spettro d’azione è piuttosto ampio e copre oltre le crucifere anche altre specie, tra cui le graminacee, comprese le popolazioni resistenti ai graminicidi specifici ACCasi-R. Le colture convenzionali di colza sono molto sensibili a imazamox, l’erbicida che nelle varietà resistenti viene reso innocuo mediante la biotecnologia applicata anche su altre colture (girasole, riso, ecc.). Si consiglia pertanto di prestare particolare attenzione qualora coesistano nella stessa azienda varietà resistenti e convenzionali.
Metazaclor permette di contenere in via preventiva (stadio cotiledonale, massimo 2 foglie) numerose infestanti graminacee e dicotiledoni a nascita autunno-invernale, comprese le popolazioni ALS-resistenti di Papaver, ma non la maggior parte delle più competitive crucifere. La sua persistenza consente di esercitare per alcuni mesi una rilevante azione di richiamo nei confronti delle malerbe più sensibili, tra cui Picris echioides, Veronica hederifolia, Stellaria media, Fallopia convolvulus, ecc.
Quinmerac inibisce in particolare la crescita radicale, causando curvatura fogliare verso il basso (epinastia), per l’incremento della sintesi di etilene, inducendo un incremento di acido abscissico con conseguente blocco dei processi di traspirazione e fotosintesi.
In post-emergenza qualora fosse necessario utilizzare altri erbicidi per contenere malerbe sfuggite al controllo o nate dopo gli interventi, tra cui in particolare i ricacci delle infestanti perennanti e biennali (Cirsium, Sylibum, ecc.), è possibile utilizzare clopiralid (Lontrel 72SG, Vivendi, ecc.) o la nuova miscela di halauxifen-metile (Arylex active) + picloram + aminopiralid (Ladiva), selettivi anche nei confronti delle varietà Clearfield. In presenza di graminacee sfuggite al controllo, tra cui in particolare le specie perennanti, si possono utilizzare i prodotti specifici caratterizzati da elevata flessibilità di impiego in tutte le epoche, tra cui fluazifop-p-butile, propaquizafop, quizalofop-p-etile, quizalofop-etile isomero D, ciclossidim e cletodim.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 31/2024
Gestire le malerbe del colza con le varietà resistenti
di G. Campagna, M. Fabbri
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