Macfrut Digital fa il punto sull’innovazione in orticoltura

Colture come la fragola, le lattughe o il pomodoro, così come finocchio, asparago o cavolfiore, devono superare sfide continue, che vanno dalla coltivazione in biologico per spuntare prezzi migliori sul mercato alla carenza della manodopera per il trapianto o la raccolta, come avvenuto pochi mesi fa in occasione del momento più critico del lockdown per il Covid19.

Per fortuna l’orticoltura è anche uno dei settori agricoli dove l’innovazione tecnologica è più vivace ed è in grado di offrire ai coltivatori soluzioni mirate alla sostenibilità sia ambientale, sia economica, delle proprie colture. A testimoniare questi concetti sono stati gli interventi all’evento “Field Solutions” tenutosi in streaming lo scorso 9 settembre durante Macfrut Digital.

I partecipanti al Field Solutions, da sinistra: Marco Mingozzi, Chiara Balboni, Lorenzo Andreotti de L’Informatore Agrario (moderatore) e Marco Pattaro

Il primo intervento ha visto protagoniste le soluzioni delle Officine Mingozzi: «dal 1985 ci occupiamo della costruzione e sperimentazione di macchine per l’applicazione della tecnica del “pirodiserbo” – ha spiegato Marco Mingozzi – oggi evoluta nel “trattamento termico con la fiamma”. La nostra esperienza, nata con la IV gamma, ci ha permesso di applicare il trattamento termico anche per il controllo delle malerbe in viticoltura, eseguibile con qualunque forma di allevamento e senza limiti di pendenza, e anche in frutticoltura. Da diversi anni proponiamo questa tecnica per il controllo dell’alternaria su pero con risultati assolutamente soddisfacenti».

Chiara Balboni, commerciale estero per Ecogreen, ha lanciato in esclusiva una innovazione per il trapianto: «da quest’anno mettiamo in commercio la nuova Multis, raccoglitrice elettrica per ortaggi, alimentata con pannello solare, in grado di mantenere le batterie cariche al 100% con normali condizioni di luce. Tutte le nostre macchine – ha aggiunto Balboni – sono progettate per migliorare l’ergonomia degli operatori e il prossimo passo sarà dotarle di batterie al litio, più leggere, più contenute nelle dimensioni e con maggiore autonomia rispetto a quelle al piombo-acido».

Marco Pattaro, importatore e distributore per l’Italia dei macchinari agricoli Garford Farm Machinery, ha posto l’attenzione sulle sarchiatrici automatiche: «le nostre macchine sono dotate di videocamere di ultima generazione che vedono come l’occhio umano e dotate di software di autoapprendimento che permettono di lavorare già con interfile di 5 cm a meno di un cm dalla pianta con una precisione ed una velocità di esecuzione impossibili per l’operatore umano. Ritengo – aggiunge Pattaro – che in un ambito come quello dell’agricoltura biologica questa operatività offra un grande vantaggio per le aziende , che vale comunque anche per quella convenzionali».

All’incontro era presente anche Ferrari Costruzioni Meccaniche, marchio conosciutissimo dagli addetti del settore orticolo, che ha evidenziato i vantaggi dell’impiego della trapiantapacciamatrice FPC, in grado di stendere il film plastico sia polietilene sia biodegradabile, fissarlo al suolo, forarlo e trapiantarlo con zolle cubico-compresse in modo semiautomatico con rendimenti medi sulle 5.000 piante/ora a fila. Altra macchina di sicuro interesse in tempi di carenza di manodopera è la Futura: una trapiantatrice automatica studiata per il trapianto di ortaggi in alveoli collocati in seminiere. Questa macchina necessita esclusivamente di un operatore che alimenti i pannelli all’interno delle guide di caricamento del singolo elemento piantante. La macchina successivamente provvede ad estrarre automaticamente gli alveoli mediante un sistema basato su degli espulsori a forma cilindrica il cui diametro può variare in funzione della dimensione dei fori esistenti sulla parte inferiore del pannello che si desidera utilizzare. L.A.