I l settore corilicolo italiano si trova ad affrontare una crisi senza precedenti, causata da un mix di fattori climatici e strutturali. Ne parliamo con Dario Di Vincenzo, presidente della Federazione nazionale di prodotto «frutta in guscio» di Confagricoltura.

Di Vincenzo, qual è la situazione dei raccolti di nocciole nel Paese?
La situazione è drammatica in tutte le principali regioni produttrici, come Piemonte, Lazio, Campania, Sicilia e Calabria.
Quali sono le cause di questa crisi?
C’è un mix di concause: principalmente l’andamento climatico anomalo che ha interessato tutto il territorio nazionale. Al Nord, abbiamo avuto una scarsità di piogge iniziali, temperature eccezionalmente elevate e carenza di ore di freddo. Al Sud, invece, un’eccessiva pioggia e umidità durante l’impollinazione e temperature elevate a giugno e luglio hanno portato alla diffusione di gravi avversità fungine, batteriche e virali e a un’abbondante cascola anticipata dei frutti.
I dati ufficiali di produzione riflettono davvero la situazione reale?
Purtroppo, i dati ufficiali dell’Istat non sempre sembrano rispecchiare la realtà delle nostre aziende. È paradossale che quest’anno i dati ufficiali indichino una produzione record, mentre la situazione che viviamo è ben diversa. Potremmo ottenere una maggiore accuratezza grazie al catasto corilicolo nazionale previsto dal Piano corilicolo nazionale ma mai decollato o alla Carta nazionale dell’uso dei suoli di Agea; ciò però a condizione che non sia solo uno strumento per i pagamenti, ma contenga informazioni precise e dettagliate, diventando così un valido supporto per la pianificazione agricola.
Ritiene che il settore abbia un punto di riferimento nazionale adeguato?
Credo che sia quanto mai urgente convocare il tavolo di filiera corilicola nazionale presso il Ministero, che esiste ma non viene riunito da tempo. Bisogna adottare misure urgenti per sostenere il settore, con interventi rapidi per garantire il ristoro alle aziende che hanno subìto perdite e, nel lungo periodo, misure per favorire la ristrutturazione del potenziale produttivo.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 33/2025
Nocciole, una crisi senza precedenti
di C. Costantino
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