La situazione climatica di questi anni è sotto gli occhi di tutti e in questa situazione è diventato difficile, se non impossibile, programmare le coltivazioni; per molte colture, pomodoro incluso, il potenziale produttivo storico è ben lontano dal poter essere replicato tra rese oscillanti e qualità variabile.
Come sta andando la campagna in Italia?
Tomato News (sito di informazione sulla filiera globale del pomodoro) riporta i dati della campagna pomodoro aggiornati al 5 settembre.
Il Nord ha trapiantato 45.000 ha contro i 40.000 ha della scorsa campagna e non riuscirà a produrre come nel 2024 (rese inferiori del 20-30%), mentre la qualità si è mantenuta buona, con gradi Brix elevati.
Al Centro-Sud la situazione è fortemente condizionata dalla carenza di acqua e sarà difficile che si raggiungano i quantitativi previsti dagli osservatori internazionali.
Sarebbero invece confermate le quantità previste per la California che dovrebbe tornare a essere il primo produttore mondiale di pomodoro da industria, grazie anche al buon andamento climatico.
La Cina finirà al terzo posto, superata dall’Italia, a causa del dimezzamento della produzione.
E i dazi?
La vera incognita sono gli accordi UE-USA sui dazi, con gli Stati Uniti che potrebbero avere tariffa zero per l’ingresso nell’UE di prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati.
E la California potrebbe sostituirsi alla Cina nel fornire semilavorati di pomodoro.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 29/2025
Pomodoro: rese sotto le attese a causa del clima
di L. Bazzana
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