Non c’è una «guerra ai pesticidi»

trattamento diserbo

«I fitofarmaci sono intesi dagli agricoltori e dai tecnici come rimedi per difendere le piante dai loro nemici e pertanto da utilizzare nelle giuste dosi, solo quando necessari e rispettando i tempi di carenza».

Sono queste le prime righe del documento approvato dalla Camera dei deputati il 26 febbraio scorso che testimoniano come non vi sia alcuna intenzione di scatenare una «guerra ai pesticidi» con l’obiettivo di mettere al bando di fattori produttivi decisivi per la moderna agricoltura.

Purtroppo rimane un titolo fuorviante e sbagliato della mozione («Iniziative volte a vietare l’utilizzo dei pesticidi e dei diserbanti nelle produzioni agricole favorendone lo sviluppo con metodo biologico»), ripreso da tutti i mezzi d’informazione, che rispecchia il furore ideologico delle organizzazioni meno moderate del mondo ambientalista e della produzione biologica teso ad affermare l’idea che ci sia un’agricoltura di serie A, collocata dalla parte giusta della Storia, e una di serie B che, come recita l’ultimo rapporto di Cambia la Terra, «inquina l’economia oltre che il Pianeta».

Invece, fatta eccezione per pochi passaggi contrari al sistema agricolo tradizionale, la mozione della Camera contiene proposte interessanti e coerenti con le recenti iniziative del Parlamento europeo sulla stessa materia.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 9/2019
La Camera non ha dichiarato «guerra ai pesticidi»
di E. Comegna
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