Sostanza organica e microbioma per un terreno fertile e vitale

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La sostanza organica vanta numerose funzioni vitali per le colture, ma tra quelle più rilevanti a livello agronomico vanno evidenziate la capacità di garantire ai terreni una maggiore resistenza alla carenza idrica e di essere una fonte di nutrimento per i microrganismi, cioè gli attivatori dei processi che rendono disponili alle piante gli elementi nutritivi naturalmente presenti nel suolo.

Sappiamo che qualsiasi pratica agronomica – in particolare le lavorazioni – che acceleri la degradazione della sostanza organica o alteri la naturale attività degli organismi del terreno, riducendoli sia in quantità sia in biodiversità, comporta la modifica dell’equilibrio non solo biologico, ma anche chimico-fisico dell’intero profilo agrario del suolo.

Ricreare questo equilibrio è un obiettivo imperativo per tutto il mondo dell’agricoltura: la FAO ha infatti richiamato l’attenzione sulla conservazione della sostanza organica nella Giornata Mondiale del Suolo già nel 2017 e più recenti e chiari indirizzi dell’UE pongono questa tematica al centro della strategia From Farm to Fork.

Più resistenza alla siccità

Relativamente all’obiettivo di rendere i terreni più resistenti alla siccità, l’azione della sostanza organica risulta fondamentale.

Essa agisce innanzi tutto migliorando la porosità del suolo, condizione essenziale per favorire l’infiltrazione dell’acqua nello strato attivo del terreno e per ridurre la percolazione. Inoltre, la materia organica ha la capacità di imbibirsi di acqua, alcuni tipi fino anche a 20 volte il proprio peso.

Tutte azioni che assicurano un più elevato stock di acqua nei suoli.

Aumento della fertilità

La migliore disponibilità per le colture degli elementi nutrivi presenti naturalmente nel terreno dipende principalmente dalla composizione, dalla specifica attività e dalle condizioni nutrizionali dei microrganismi del suolo (microbioma).

Essi agiscono infatti sulla mineralizzazione della sostanza organica, sulla solubilizzazione di P e K, sulla produzione di siderofori (agenti chelanti dei metalli) e sulla presenza di polisaccaridi utili a migliorare l’assorbimento degli elementi nutritivi da parte delle radici.

Le strategie di Greenhas Group per la sostanza organica

Con queste finalità Greenhas Group mette a disposizione degli agricoltori da molti anni formulati organici contenenti materie prime scelte, quali Vit Org VG, Nutrigreen AD e Zaminol e ha iniziato lo scorso anno la commercializzazione di Vivema Soil, specialità con caratteristiche uniche, che ne fanno un importante strumento sia per la conservazione della sostanza organica sia per il miglioramento qualitativo del microbiota.

Vivema Soil contiene infatti un’alta frazione di sostanza organica, il 34%, che è costituito da tannini utili a reintegrarne le perdite sia naturali sia quelle dovute alle tecniche di coltivazione.

I tannini presenti in questo formulato sono stati scelti in quanto – studi svolti da R&D di Greenhas con BIOME MAKERS per l’identificazione del DNA dei microrganismi presenti nella rizosfera – hanno messo in evidenza la loro spiccata attività prebiotica.

Effetti di Vivema Soil sulla diversità del microbiota

In particolare, favoriscono l’incremento di microrganismi che sintetizzano ormoni naturali, ma anche di siderofori e acido acetil salicilico, creando nella rizosfera un ambiente favorevole allo sviluppo delle piante.

L’impiego di Vivema Soil ha inoltre evidenziato un miglioramento della funzionalità del microbioma che va nella direzione di una migliore fertilità complessiva del profilo agrario.

Effetti di Vivema Soil sul microbioma

Per maggiori informazioni: www.greenhasgroup.com/it