PSR Sardegna 2021-2022, un orizzonte di possibilità

 

Le politiche di sviluppo rurale costituiscono il cosiddetto «secondo pilastro» della Pac, la politica agricola comune. Se il «primo pilastro» ha come obiettivo il sostegno al reddito degli agricoltori tramite i pagamenti diretti, lo sviluppo rurale punta invece a sostenere la crescita del comparto agricolo attraverso il miglioramento della sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle zone rurali.

Gli obiettivi dei Programmi di sviluppo rurale (Psr) regionali sono sostanzialmente tre:

  • accrescere la competitività del settore agricolo e forestale;
  • garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’azione per il clima;
  • realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento di posti di lavoro.

La programmazione dura 7 anni ma i ritardi nell’elaborazione a Bruxelles della prossima Pac hanno fatto sì che il periodo 2014-2020 sia stato prorogato di due anni, quindi fino al 2022, prima che vada a regime a cominciare dal 2023 la nuova Pac.

La Sardegna e l’agricoltura

Utilizzare in maniera efficiente i fondi europei per lo sviluppo rurale è fondamentale per tutte le regioni e maggior ragione lo è per la Sardegna il cui territorio, per oltre il 60% collinare e montuoso, ha bisogno della presenza degli agricoltori non solo dal punto di vista economico ma anche ambientale.

Ricordiamo qualche numero: nell’Isola ci sono circa 47.000 aziende agricole, con una Sau (superficie agricola utilizzata) di quasi 1,2 milioni di ettari e una produzione lorda vendibile che supera 1,5 miliardi di euro.

Il settore agricolo sardo non è solo allevamento ovicaprino ma può contare su produzioni di alto livello, dalla vitivinicoltura ai cereali, dalle orticole (come il carciofo) al pomodoro da industria.

Il Programma di sviluppo rurale rappresenta il principale strumento di finanziamento per il settore agricolo, agroindustriale e forestale della Sardegna, e offre quindi diverse possibilità di sviluppo che riguardano direttamente l’ambito rurale, e indirettamente anche altri settori.

Di fondamentale importanza sono infatti le ricadute collettive delle politiche di sviluppo rurale, che permettono quindi non soltanto ai beneficiari diretti dei finanziamenti di godere dei finanziamenti, ma all’intera isola di usufruire di benefici e di aumentare la competitività.

Con il Psr 2014-2020 la Sardegna ha potuto contare su 1 miliardo e 291.000 milioni di euro. Una somma ingente che è stata totalmente impegnata eliminando quindi il pericolo di dover restituire Bruxelles fondi inutilizzati.

Per l’attuazione del Psr la Regione si è anche dotata, dal 2020, di un organismo pagatore proprio, l’Argea. Il che ha permesso di velocizzare la parte burocratica del sistema.

PSR: due anni con tante novità

Per il biennio di estensione, 2021 e 2022, l’Unione europea ha assegnato alla Sardegna fondi per 437,5 milioni di euro di spesa pubblica, di cui 62,2 milioni di risorse provenienti dal Next Generation EU.

A novembre 2021 è arrivato da Bruxelles il via libera ufficiale al nuovo Psr sardo e sono quindi partiti nuovi bandi e altri sono in cantiere.

L’obiettivo generale è, ovviamente, quello di «facilitarne e accompagnarne il rilancio e l’ammodernamento tramite ingenti investimenti», come ha rilevato il presidente della Regione Christian Solinas. Ma sono previsti anche nuovi fondi per il miglioramento della viabilità rurale, per investimenti finalizzati al ripristino dei danni causati da calamità naturali ed eventi atmosferici e per il finanziamento degli interventi gestiti dai Gruppi di azione locale (Gal) nell’ambito della Misura 19-Leader.

La titolare dell’Assessorato all’agricoltura, Gabriella Murgia, spiega le principali novità che caratterizzeranno il Psr sardo:

  • Misure Investimenti. È stata incrementata di 121,1 milioni la dotazione delle misure strutturali per progetti di investimento, sia al fine di prevedere nuovi bandi, sia per consentire uno scorrimento delle graduatorie relative agli ultimi bandi emanati sulle sottomisure 4.1 e 6.1 (primo insediamento in modalità semplice) e ai Progetti Integrati di filiera.
  • Misure agro-climatico-ambientali. La dotazione finanziaria è stata incrementata di 206,6 milioni di euro, consentendo la conferma degli stanziamenti relativi ai bandi 2021 e 2022.
  • Benessere animale. È stata incrementata la dotazione per questa misura con uno stanziamento pari a 91,1 milioni al fine di assicurare il sostegno al mantenimento negli anni 2021 e 2022 delle pratiche di benessere animale negli allevamenti.

 

I nuovi bandi: si comincia con i giovani

Con il via libera arrivato da Bruxelles la Regione Sardegna ha potuto cominciare l’emanazione dei nuovi bandi, che possono essere consultati sul sito sardegnapsr.it

Giovani. All’inizio del mese di febbraio 2022 è stato pubblicato il nuovo bando per la Sottomisura 6.1 annualità 2022, Misura M06 – Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese, e che prevede aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali nelle zone rurali. L’obiettivo specifico di questo bando è quello di favorire l’ingresso di agricoltori adeguatamente qualificati nel settore agricolo e, in particolare, il ricambio generazionale.

Le risorse disponibili ammontano a 28 milioni di euro.

Per quanto riguarda la presentazione delle domande, potrà avvenire nel periodo tra il 1° aprile e il 2 maggio 2022.

Sono stati pubblicati, poi, altri due bandi relativi alla sottomisura 4.1:

  • Investimenti. A disposizione 12 milioni di euro destinati a sostenere le imprese agricole per la realizzazione di investimenti strutturali (materiali e immateriali). Le domande possono essere presentate dal 2 maggio al 31 maggio 2022.
  • Precison farming. A disposizione 6.227.346 euro per l’agricoltura di precisione e l’agricoltura conservativa. Domande dal 15 aprile al 16 maggio 2022.

Un orizzonte di possibilità

Oltre a quelli già aperti, il 2022 prevede il lancio e l’attivazione di altri bandi che riguardano, tra l’altro, la trasformazione e commercializzazione, infrastrutture comunali per le energie rinnovabili, servizi e altre azioni dedicate sempre allo sviluppo rurale.

In aggiunta, sempre nel corso dell’anno sono previsti sia bandi nuovi, che conferme su impegni pluriennali (su difesa del suolo, biodiversità sia vegetale che animale, forestazione e imboschimento, produzione integrata, promozione del mercato interno, agricoltura biologica, ecc.).

Si tratta, insomma, di un «orizzonte di possibilità», messo a disposizione degli agricoltori ma anche di altre imprese, sempre con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di tutta la Sardegna, della sua economia e del suo territorio.