Proposta anticaporalato da Coldiretti, Anci e Osservatorio Agromafie

extracomunitariSecondo la relatrice speciale dell’Onu per il diritto all’alimentazione, Hilal Elver, che ha visitato recentemente l’Italia incontrando autorità, docenti universitari, rappresentanze di categoria, oltre al ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, e il viceministro agli affari esteri, Emanuela Del Re, sono preoccupanti le criticità che interessano i lavoratori agricoli, in particolare immigrati «sottoposti – ha osservato – a orari di lavoro eccessivi con stipendi bassi, che non permettono loro di far fronte ai bisogni fondamentali, lavoratori migranti privi di documenti e dunque relegati in un limbo senza accesso a lavori regolari o alla possibilità di prendere in affitto un posto dignitoso in cui vivere».

Il problema del caporalato è notevole ed è in espansione, anche per la difficoltà di reperimento della mandopera stagionale da parte delle aziende agricole.

Per questo Fondazione «Osservatorio Agromafie», Coldiretti e Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) hanno presentato nei giorni scorsi una articolata proposta per migliorare la disciplina e la gestione del lavoro stagionale, al fine di assicurare condizioni di lavoro dignitose e legali, e, al tempo stesso, di consentire alle imprese agricole di sostenere la concorrenza internazionale.

La proposta intende rafforzare il sistema esistente utilizzando gli strumenti di programmazione e definizione delle quote di ingresso per lavoro stagionale e contribuire a una definizione puntuale del fabbisogno di lavoro stagionale, non solo in agricoltura. Inoltre considera necessario promuovere interventi per contrastare la presenza del caporalato e volti a sostenere i lavoratori stagionali in vari modi (dal trasporto all’alloggio) da realizzarsi sotto la regia dell’ente locale e con il supporto delle realtà del terzo settore.