Per la medica primo sfalcio deludente, ma prezzi in crescita

Con un ritardo di circa due settimane sulla normale tabella di marcia, si è concluso in questi giorni il primo sfalcio di erba medica che gli impianti di essiccazione e disidratazione associati ad Aife – Filiera Italiana Foraggi si accingono a trasformare nelle diverse tipologie di prodotto per essere poi commercializzate.

«La pioggia di fine aprile ha dato una spinta produttiva a erba medica e a mix di graminacee anche se le rese non sono state all’altezza delle aspettative» spiega Riccardo Severi, direttore di Aife. «Dobbiamo infatti registrare una contrazione compresa tra il 10%-20%, a seconda degli areali interessati, rispetto agli standard attesi che mediamente si attestano tra i 100-120 quintali a ettaro.

«Buona comunque la qualità del prodotto, tant’è vero che stiamo assistendo a una buona commercializzazione con quotazioni che, rispetto al mese di giugno 2021, stanno registrando aumenti oscillanti tra un +35 e un +40%». 
Alla Borsa merci di Bologna, mercato di riferimento a livello nazionale, il 1° giugno scorso i balloni di erba medica sono stati quotati tra i 325 e i 330 euro/t, a fronte di una quotazione compresa tra i 205 e i 215 euro/t di dodici mesi prima».

Aumenti considerevoli anche per i prezzi del foraggio biologico contenente una percentuale minima di erba medica pari al 50%: il 1° giugno 2022 la quotazione è stata di 165-170 euro/t, mentre all’inizio di giugno di un anno fa eravamo fermi a 75-105 euro/t.

«Sono cifre molto apprezzabili – rileva Severi – che devono però fare i conti con costi di produzione che le tensioni internazionali dovute al conflitto ucraino hanno notevolmente aumentato creando condizioni di estrema preoccupazione, soprattutto se contestualizzate in ambito europeo».
La domanda estera di foraggio essiccato continua a mantenersi elevata – spiega ancora il direttore di Aife – e se l’andamento delle quotazioni verrà confermato anche nei prossimi mesi avremo ritorni economici interessanti, gravati però dall’aumento dei costi di produzione che di fatto rischiano di minare in maniera pesante la marginalità delle aziende.