Passo avanti della legge sulla filiera corta

Dopo l’approvazione alla Camera, passa all’esame del Senato la proposta di legge di Filippo Gallinella e Chiara Gagnarli (M5s) su filiera corta, a chilometro zero e utile.
Si tratta di sette articoli con norme per la valorizzazione e la promozione e l’informazione ai consumatori dei prodotti agroalimentari che provengono dalla filiera corta o dal chilometro zero o utile. Il provvedimento non prevede nuovi oneri per lo Stato.

La proposta stabilisce che i prodotti si considerano a «chilometro zero o utile» quando provengono da luoghi di produzione e di trasformazione della materia prima agricola (o delle materie prime agricole primarie) posti a una distanza non superiore a 70 chilometri dal luogo di vendita, dal luogo di consumo in caso di servizi di ristorazione.

Vendita diretta in mercatino
L’obiettivo della proposta di legge è quello di favorire la vendita e l’utilizzo dei prodotti «entro i 70 km»

I prodotti «da filiera corta» sono quelli la cui commercializzazione è caratterizzata dall’assenza di intermediari commerciali o dalla presenza di un solo intermediario: le cooperative e i loro consorzi, le organizzazioni dei produttori e le organizzazioni interprofessionali non sono considerati intermediari.

Il testo approvato prevede la possibilità di favorire, nei mercati agricoli di vendita diretta, ma anche negli esercizi commerciali e nella gdo, questi prodotti e di istituire il logo «chilometro zero o utile» e il logo «filiera corta» con un decreto ministeriale.

Il logo sarà esposto nei luoghi di vendita diretta, nei mercati, negli esercizi commerciali o di ristorazione e all’interno dei locali, in spazi espositivi appositamente dedicati, ma non potrà essere apposto sui prodotti o sulle loro confezioni.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 38/2018 a pag. 13
Verso nuove regole per filiera corta e chilometro zero
di L. Martirano
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale