L’impegno di ARSIAL e CNR per la biodiversità olivicola

Varietà autoctona Caninese di Canino

ARSIAL ed il CNR – Istituto di Bioscienze e Biorisorse (CNR-IBBR) proseguiranno la collaborazione per salvaguardare la biodiversità olivicola del Lazio. E’ in fase di rinnovamento l’accordo tra i due enti finalizzato a rafforzare la biodiversità e la sostenibilità ambientale ed economica del settore olivicolo-oleario laziale.

L’impegno comune sarà diretto in particolare a studiare ed a favorire la realizzazione di nuovi impianti olivicoli più sostenibili, più tolleranti alle avversità climatiche e alle emergenze fito-patologiche, più idonei a fronteggiare i cambiamenti climatici ed in grado di valorizzare le caratteristiche qualitative regionali dell’olio.

Si punta, in particolare, ad esplorare, caratterizzare, selezionare e diffondere in coltura le varietà locali, che manifestano un ottimo adattamento alle condizioni pedo-climatiche e paesaggistiche dei diversi territori del Lazio. Individuando e valorizzando quelle in grado di garantire standard qualitativi elevati a fronte di una sostanziale riduzione degli input energetici necessari alla coltivazione ed un significativo legame al territorio di origine.

Il progetto rappresenta l’occasione per l’esplorazione delle ricchissime risorse genetiche autoctone del Lazio.

La prospezione dettagliata del germoplasma locale laziale e la caratterizzazione molecolare di oltre 350 genotipi (incluse repliche clonali), consentirà di verificare che, oltre alle varietà di maggiore diffusione nelle principali aree di produzione, ne esistono moltissime altre, rappresentate da pochi esemplari o alberi unici, spesso insediati in ambienti estremi per altitudine, esposizione, povertà del terreno o altre limitazioni.

Tali varietà, sopravvissute da un’antica olivicoltura oggi scomparsa, rappresentano una risorsa mai esplorata prima e che riveste un enorme serbatoio di caratteri utili per un nuovo modello di olivicoltura del Lazio, in primis perché sono certamente portatrici dei caratteri di adattamento e di tolleranza. Tuttavia, tenendo presente i cambiamenti climatici in atto, poter disporre di genotipi che sono sopravvissuti alle avversità climatiche passate, certamente rappresenta un plusvalore per il futuro.