Cimice asiatica: in manovra 80 milioni in tre anni

teresa bellanova

«Nonostante una manovra di bilancio nel suo complesso difficile, con le poche risorse finanziarie disponibili destinate prevalentemente a lasciare invariate le aliquote Iva, ho posto con forza la necessità che il Governo scongiurasse l’aumento della pressione fiscale per le imprese agricole e si facesse carico del problema dei danni provocati dalla cimice asiatica».

Lo ha dichiarato lunedì 21 ottobre la ministra Teresa Bellanova al termine di un incontro nella Prefettura di Ferrara sull’emergenza cimice asiatica.

«Comunico ufficialmente oggi a questo tavolo – ha detto Bellanova – che la legge di bilancio 2020 non conterrà il previsto aumento dell’Irpef in agricoltura e nel periodo 2020-2022 metterà a disposizione un prima dotazione finanziaria di 80 milioni di euro in favore delle imprese che hanno subito danni da cimice asiatica».

«Le imprese che sono state colpite dalla cimice – ha aggiunto la ministra – sono in grave sofferenza e la loro situazione è aggravata dall’indebitamento nei confronti delle banche. Convocheremo un Tavolo di confronto con l’Associazione Bancaria Italiana per verificare la possibilità di fare una moratoria sui mutui in essere».

«La riforma del Fondo di solidarietà nazionale – ha concluso Bellanova – deve essere accompagnata anche dall’introduzione di nuovi strumenti assicurativi e dallo sviluppo dei fondi di mutualità. Convocheremo un Tavolo di confronto con le rappresentanze, l’Asnacodi, l’Ania e l’Ismea per individuare nuovi strumenti per la gestione dei rischi in agricoltura».

L’annuncio della ministra è stato accolto con favore dal mondo agricolo, anche se è evidente a tutti che, a fronte di danni che vengono stimato tra i 350 e i 500 milioni, si tratta di un contributo parziale: «Una buona base di partenza – è il giudizio comune –  anche se ancora lontana da quelle che sono le reali necessità delle aziende. Ora anche l’Europa deve fare la sua parte».

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 40/2019
Per i danni della cimice 80 milioni di euro
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