Ceta: la Corte di giustizia promuove il tribunale per le controversie

ceta

La procedura per la risoluzione delle controversie sugli investimenti adottata nell’ambito dell’accordo di libero scambio tra l’Ue e il Canada (Ceta) è compatibile con il diritto dell’Unione europea.

Lo ha stabilito oggi il parere con il quale la Corte di giustizia Ue del Lussemburgo ha sostanzialmente fatto sue le conclusioni a cui era arrivato l’avvocato generale Yves Bot lo scorso gennaio.
Il parere chiude il contenzioso con il quale il Belgio aveva subordinato la ratifica del Ceta all’indicazione della Corte contestando la legittimità del tribunale istituito nell’ambito dell’accordo di libero scambio bilaterale.

I giudici comunitari hanno stabilito che il Ceta «non attribuisce ai tribunali» di cui esso stesso prevede l’istituzione «alcuna competenza nell’interpretazione o nell’applicazione del diritto dell’Unione diversa da quella inerente le disposizioni dell’accordo stesso».

In questo contesto, nel suo parere odierno la Corte sottolinea in particolare che l’accordo attribuisce all’Unione il potere di determinare, quando un investitore canadese cerchi di contestare misure adottate da uno Stato membro o dall’Unione, chi debba occuparsene.