Cent’anni di Confagricoltura

Alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha aperto ieri, a Palazzo Colonna a Roma, le celebrazioni del centenario dell’organizzazione.

Sono intervenuti il presidente del consiglio Giuseppe Conte, la ministra delle politiche agricole Teresa Bellanova, la sindaca di Roma Virginia Raggi.

Giansanti nel suo intervento ha ricordato che «da un secolo l’impegno costante dei nostri agricoltori è stato quello di rafforzare le imprese e contribuire al continuo miglioramento del sistema economico e della coesione sociale».

«Orgogliosi della nostra storia, ricca di intensa attività di mediazione operosa per l’ammodernamento dell’agricoltura, andremo avanti sulla stessa strada: rappresentare, rendere socialmente visibili i progetti e sostenere le esigenze e le idealità dei nostri agricoltori. Solo prestando costante attenzione al territorio, attraverso la cultura del dialogo, si rafforza il legame associativo, che rende e renderà sempre più viva la nostra organizzazione» ha assicurato Giansanti a conclusione del suo intervento.

Il premier Giuseppe Conte si è rivolto alla platea di Confagricoltura ringraziando «tutti i protagonisti della filiera agroalimentare e dunque agli agricoltori per ciò che avete fatto in questi momenti difficili durante i quali i generi alimentari non sono mai mancati».

«Ora possiamo progettare il riscatto, la rigenerazione, la rinascita uscendo dalla fase di stagnazione. Il Governo è pronto ad azioni strategiche per rafforzare la competitività con risorse del Next Generation europeo» ha proseguito Conte.

Il presidente del Consiglio ha elencato le misure che saranno contenute nel Recovery plan: «Molte le linee di intervento riguardanti l’agroalimentare che, vi anticipo, saranno incluse nel piano, anche tenendo conto che il 37% delle risorse andrà destinato a progetti green».

Si va dagli interventi per la prevenzione e il contrasto al dissesto idrogeologico, a quelli per migliorare funzionalità e resistenza delle foreste. E poi uso delle nuove tecnologie in agricoltura, ad esempio con la creazione di una piattaforma digitale collegata a un sistema di sensoristica in campo in grado di coprire almeno il 10% della sau del Mezzogiorno; incrementare la diffusione di tecniche di agricoltura di precisione a controllo digitale; creare poli tematici di ricerca nel settore agritech.

Si punterà inoltre al sostegno alle esportazioni in sofferenza per il covid proseguendo la lotta contro il falso made in Italy e contro sistemi di etichettatura alimentare penalizzanti per le nostre produzioni; al patto per l’export già preannunciato per consolidare il made in italy nei mercati, e a ridurre il divario digitale che colpisce soprattutto le aree interne.