Arsial e Rete Semi Rurali archiviano, rafforzano e divulgano le sementi locali

Casa delle Sementi della Valle dell'Aniene

A Scandicci (FI), presso la “Casa dell’Agrobiodiversità” si è svolto di recente l’incontro tra il gruppo di lavoro della biodiversità agricola e biologico di Arsial e lo staff dell’associazione “Rete Semi Rurali”, relativo ai nuovi progetti di collaborazione tra le due organizzazioni nelle filiere cerealicole e ortive, anche in relazione al regolamento 2018/848 sul Materiale Eterogeneo Biologico (MEB).

La collaborazione tra le due organizzazioni prosegue con un’ attenzione specifica  al territorio della Valle dell’Aniene dove Arsial ha contribuito – insieme al Parco naturale regionale dei Monti Simbruini, al Comune di Vallepietra, alla X Comunità montana del Lazio ed al DIBAF dell’Università degli Studi della Tuscia – alla realizzazione di una “Casa delle Sementi”, la prima nel Lazio, che ha trovato la sua sede nel ristrutturato mulino di Vallepietra.

Con Rete Semi Rurali, Arsial si occuperà ora della citata “Casa delle Sementi”, così come della “Banca del Germoplasma” della Valle dell’Aniene; si tratta di virtuosi progetti pilota per l’archiviazione e per la conservazione di lotti di semi e genotipi riguardanti un’area molto importante per l’agrobiodiversità regionale.

Sono molto importanti i programmi di ricerca dedicati ai miglioramenti genetici delle sementi autoctone, partecipativo ed evolutivo, che vengono svolti da Arsial e dalla “Rete Semi Rurali” già dal 2019. Tali miglioramenti genetici si differenziano, da quello convenzionale, che è finanziato dalle ditte sementiere ed è finalizzato alla produzione di nuove varietà a pagamento. Il partecipativo si caratterizza per il coinvolgimento dell’agricoltore in tutte le fasi di produzione del seme, con il necessario supporto dei ricercatori; l’evolutivo – sempre con il supporto della ricerca – punta invece sugli incroci naturali tra genotipi differenti, per farli evolvere ed adattarli all’ambiente.

Una particolare attenzione, nell’incontro, è stata rivolta allo studio dei sistemi informatici più adatti per la tracciabilità e per la gestione dello scambio dei semi. L’analisi dell’ecosistema digitale disponibile ha permesso un confronto sull’adattabilità delle risorse informatiche alle specifiche esigenze poste dalla tutela e dalla valorizzazione della biodiversità agricola della regione Lazio. Non meno importante è stata poi la conoscenza della “Biblioteca dell’agrobiodiversità” in cui, oltre ai testi classici dedicati al mondo rurale e all’agricoltura, sono disponibili  – per ricerca e consultazione – le collezioni di volumi e riviste dedicati alla biodiversità agraria di interesse agricolo e alimentare.

Le due organizzazioni, a Scandicci, hanno quindi definito un calendario di incontri tecnico-divulgativi che si svolgeranno, in ogni provincia del Lazio, nell’arco di quest’anno e relativi: all’uso, nelle filiere cerealicole e ortive, delle sementi ottenute con i programmi partecipativi ed evolutivi condotti sulle varietà locali; alla gestione comunitaria delle sementi nel territorio della Valle dell’Aniene; ai laboratori di panificazione, con esperti della filiera per comprendere le tecniche più idonee per la lavorazione delle farine ottenute da semi e varietà locali di frumento tenero della regione Lazio.

Arsial e la Rete Semi Rurali, come accennato, avevano già collaborato in precedenza, tra il 2019 e il 2021 nell’ambito di un progetto finanziato dal PSR Lazio 2014-2020 (Operazione 10.2.1) che aveva come fine l’avvio di sperimentazioni per l’adattamento di popolazioni evolutive di frumento tenero, pomodoro e lenticchia, negli areali in cui non sono state rinvenute varietà locali.

 

Prodotto realizzato con il contributo del PSR Lazio 2014/2020 – Tipologia di Operazione 10.2.1 – Periodo Transitorio 2021/2022.