Accordo Cia-Crea per divulgare i risultati della ricerca

Cia-Agricoltori Italiani, insieme alle sue Associazioni Agia e Agricoltura è Vita, e Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, hanno siglato un accordo che mette a fattor comune know-how e competenze, formazione, ricerca e sperimentazione in campo. Il primo spasso sarà la possibilità per i 41.000 giovani imprenditori agricoli di Agia-Cia di accedere ai 72 Centri del Crea in 19 regioni d’Italia. Iniziativa già al via in Emilia-Romagna, Marche e Sicilia.

Al centro dell’accordo, quindi, una fattiva collaborazione per programmare iniziative comuni e che promuovano l’interazione, a livello territoriale, degli imprenditori agricoli, giovani e donne in particolare, con le strutture di ricerca e i ricercatori del Crea, delle innovazioni prodotte con i bisogni di ricerca, nonché la formazione continua per creare un reale «ecosistema della conoscenza».

Nell’arco di pochi mesi, da qui a febbraio 2023, gli under 40 di Cia potranno già conoscere più da vicino le strutture del Crea, gli studi e le innovazioni in campo, oltre che partecipare al confronto con tecnici ed esperti.

«Accompagnare e realizzare la transizione verde e digitale dell’agricoltura vuol dire anche incentivare lo scambio, puntuale e costante, tra mondo della ricerca e imprese del settore. Farlo coinvolgendo i nostri giovani è dirimente – ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Siamo, quindi, soddisfatti di essere riusciti a concretizzare un progetto che si avvale del grande ruolo del Crea per offrire a giovani imprenditori agricoli di Agia percorsi organici di conoscenza dell’innovazione».

«L’attuale fase di mercato richiede un’accelerazione nella competitività delle imprese agricole. Migliorare la produttività è il nostro impegno principale – ha dichiarato il direttore generale del Crea, Stefano Vaccari- e insieme ad Agia-Cia svilupperemo incontri nelle singole regioni italiane per raggiungere il maggior numero di imprenditori sul territorio e favorire l’innovazione».