Rotoloni: come variano i costi in base alle regolazioni

Le tabelle tecniche dei rotoloni che le aziende costruttrici mettono a disposizione per ogni modello contengono i parametri tecnici che l’utente può scegliere per l’impostazione del proprio semovente: per i diversi boccagli dell’irrigatore consigliati (in genere 4-5) e per le diverse pressioni all’irrigatore e all’aspo, vengono indicati i corrispondenti valori della gittata e della portata oltre all’altezza idrica distribuita in corrispondenza di diversi valori delle velocità di lavoro del rotolone.
Sono indicati questi parametri funzionali in corrispondenza dei boccagli più piccoli e con le minori pressioni (valori minimi) fino al boccaglio di maggiore diametro e maggiore pressione (valori massimi).
In queste tabelle sono indicati esclusivamente i valori dei parametri tecnici ricordati, ma non ci sono indicazioni economiche (costo d’esercizio) e neppure alcune caratteristiche tecniche utili per la gestione corretta del rotolone, ad esempio in funzione del tipo di terreno e delle colture da irrigare.
Per analizzare cosa comportano queste diverse possibili scelte funzionali sulla gestione aziendale, per 5 tipologie di modelli di rotolone (100-110-125- 140-160) vengono riportati e calcolati nella tabella 1 i dati dei parametri tecnici ed economici in corrispondenza dei valori minimi e massimi di boccagli e pressioni. I modelli considerati, poiché il valore di N è sempre inferiore a 20, sono tutti in grado di servire la superficie di 20 ha (presa ad esempio) e distribuire il volume di adacquamento stagionale di 2.500 m³/ha.


I costi d’esercizio aumentano in maniera modesta all’interno dello stesso modello, mentre tra il modello più piccolo e il più grande la variazione raggiunge circa il 50%: i valori dei costi d’esercizio rilevati dal più basso al più alto – da 315 a 478 euro/ha – mostrano come questi modelli di rotolone possono offrire per tutte le colture irrigate una buona produttività, in quanto in molte zone subumide e umide tali costi vengono sicuramente più che compensati dall’aumento di plv dovuto all’irrigazione.
I costi energetici aumentano anche più del 100% all’interno dello stesso modello e la variazione in assoluto dei consumi di energia tra i vari modelli raggiunge il 180%: significa che l’obiettivo agronomico della distribuzione del volume di adacquamento stagionale sulla superficie da irrigare si può raggiungere con un consumo di carburante/ha (ipotizzando un costo di 0,48 euro/L) sia di 290 L sia di 133 L, con la possibilità quindi nel caso in esame (superficie da irrigare di 20 ha) di risparmiare 3 m³ di gasolio (1.500 euro).
Anche se al diminuire del consumo energetico aumenta, ma in maniera minore, il costo della manodopera, la differenza così significativa del risparmio energetico è di estrema importanza e attualità per l’emergenza relativa alla dipendenza dai prodotti del petrolio.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 39/2021
Rotoloni: come variano i costi in base alle regolazioni
di G. Taglioli
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