L’indiana Tafe sbarca in Europa per mettere radici

Massimo Ribaldone

Le grandi rassegne mondiali di meccanica agraria oltre a mettere in mostra le novità del settore, sono uno straordinario palcoscenico per dare visibilità a società che cercano di farsi largo su nuovi mercati.

Da molti anni è evidente l’aumento di collettive o singole aziende espositrici che provengono dall’Est del mondo, soprattutto da Nazioni nei quali elementi come l’età media della popolazione e l’aumento del livello di istruzione sono alla base di grandi potenzialità di crescita in molti settori dell’economia mondiale. Un’altra conferma l’abbiamo avuta anche dall’ultima edizione di Agritechnica ad Hannover (Germania), nello scorso mese di novembre, dove per la prima volta nella sua storia, iniziata nel 1960, è approdata Tafe Tractors and Farm Equipment Limited, una società indiana costruttrice di trattori con sede a Chennai davanti al Golfo del Bengala nel sud-est del Paese.

C’è un legame forte che lega questa società con il nostro Paese, instauratosi nel novembre del 2021, quando Massimo Ribaldone, conosciuto manager italiano ha assunto, in seno alla società indiana, il ruolo di Chief technical officer & President business development (Cto).

Ribaldone ha lavorato per quasi tre decenni in una multinazionale italiana, costruttrice di trattori, nel settore della ricerca e sviluppo assumendone anche il ruolo di vicepresidente esecutivo. Ora è la punta di diamante dell’azienda indiana in Europa.

Lo abbiamo invitato recentemente nella sede del nostro gruppo editoriale a Verona per capire come si sta muovendo, quali sono le strategie di prodotto e commerciali che sta applicando e per conoscere gli obiettivi di Tafe in Europa, nel medio e lungo periodo.

Ingegnere ci può spiegare di cosa si sta occupando in Tafe?

Sono Cto dell’azienda, Chief technical officer & President business development e mi occupo di una parte del settore di ricerca e sviluppo, per
quanto riguarda le tecnologie avanzate, che è diviso in tre grandi aree: automatizzazione, smart farming ed elettrificazione e combustibili alternativi come metano e idrogeno. Oltre a questo seguo tutta la parte dello sviluppo aziendale in Europa.

Qual è il profilo del vostro cliente?

La nostra idea è quella di intercettare chi fa agricoltura specializzata, dall’orticoltura al frutteto e vigneto, in pieno campo e in serra e anche nel settore della manutenzione del verde. Tutte le macchine potranno essere equipaggiate con sistemi di smart farming «scalabili» e che partano quindi dalle soluzioni più semplici, come potrebbero essere dei sistemi di guida assistita, fino ad applicazioni connesse per la raccolta e successiva gestione dei dati anche da mobile. Si tratta in pratica di poter scegliere all’interno di un ecosistema di applicazioni, sviluppato assieme a partner asiatici ed europei, in base alle richieste dell’utilizzatore.

Ad Hannover avete presentato il vostro trattore full electric; a che stadio di sviluppo siete arrivati?

Alla fine di quest’anno avremo la pre serie e saremo in produzione nel 2025. Si tratta di una macchina, da 30 CV di potenza, sviluppata per l’elettrificazione e con un powertrain concepito proprio per questo. Sarà commercializzato in tutto il mondo ma partiremo dall’Europa e non solo nel settore agricolo ma anche in quello industriale e in ogni ambito dove l’elettrificazione può essere considerata un valore.

Come state organizzando la distribuzione dei prodotti in Europa?

Da un anno abbiamo una struttura commerciale e di Product Marketing che lavora con gli importatori in ogni Nazione europea. La parte commerciale si completa con importatori in ogni Nazione europea; il lavoro è a buon punto anche se, al momento, non abbiamo ancora referenti commerciali in ogni Nazione. In Italia da giugno scorso la parte delle vendite è affidata alla bresciana Deleks. Alla fine dell’anno fi- scale, a marzo 2024, avremo circa 800 macchine vendute in Europa; Germania, Polonia e Portogallo sono i Paesi che possiamo definire «apripista» nelle vendite dei trattori Tafe in Europa. Nelle altre parti del mondo come l’India vendiamo solo con concessionari, così come
nei Paesi vicini, negli altri lavoriamo con importatori e siamo presenti in circa 80 Paesi del mondo. Il nostro presidio europeo è quello inglese di Birmingham, dove lavorano ingegneri, che si occupano della parte avanzata di sviluppo del prodotto.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su MAD – Macchine Agricole Domani n. 3/2024
Tafe approda in Europa per mettere radici
di M. Limina
Per leggere l’articolo completo abbonati a MAD – Macchine Agricole Domani