John Deere ha già deciso: nel 2024 niente Sima di Parigi

Per il grande anticipo con il quale è stata annunciata, la notizia che il costruttore americano John Deere non parteciperà alla prossima edizione della fiera Sima, in programma a Parigi dal 24 al 28 novembre 2024 è destinata a fare rumore.

L’ufficializzazione della decisione è arrivata oggi nelle redazioni, quando all’inaugurazione della rassegna parigina mancano ancora 20 mesi.

Nel comunicato stampa il costruttore spiega le motivazioni della scelta. “La pandemia da Covid 19 – afferma Andreas Jess, Direttore Marketing John Deere per la Regione 2 – ha modificato il mondo degli eventi ed anche il modo in cui i clienti desiderano interagire con noi. Le fiere – continua il direttore marketing – sono un modo consolidato per entrare in contatto con agricoltori e contoterzisti ma stiamo esplorando anche canali di comunicazione alternativi, che combinano attività digitali con attività in presenza. Questi – ha sottolineato Jess – ci permetteranno non solo di dimostrare meglio le nostre tecnologie innovative e le nostre soluzioni basate sui sistemi di produzione, ma anche di raggiungere un pubblico più ampio. I clienti – conclude il manager – sono sempre più interessati al modo in cui l’agricoltura di precisione può supportarli nelle operazioni che svolgono durante l’intero ciclo di produzione agricolo e ciò richiede un approccio diverso per condividere idee e dimostrare soluzioni”.

“Stiamo attualmente pianificando gli eventi del 2024 dedicati a concessionari e clienti europei –  spiega Tilmann Köller, Responsabile delle Pubbliche Relazioni e delle Fiere ed Eventi John Deere per la Regione 2 – per i quali è necessaria la sinergia e la sincronizzazione con i nostri mercati del Nord America. I primi annunci saranno divulgati nel mese di marzo.

Il comunicato si chiude con un invito agli organizzatori delle rassegne fieristiche che riportiamo integralmente: “John Deere continua a riconoscere un importante ruolo alle fiere anche per il futuro, tuttavia sarebbe lieta che le organizzazioni fieristiche internazionali rivedessero le loro attuali tempistiche per consentire una maggiore flessibilità per altre attività di marketing“.

Marco Limina