In agricoltura più di 120 morti bianche all’anno. E la revisione dei trattori non parte

Pur se ridotto nel corso degli anni, l’agricoltura ha il triste primato del tasso di infortuni su tutti gli altri comparti, con una incidenza due volte maggiore della media. Le denunce di infortunio hanno esito mortale 4 volte di più in agricoltura, con oltre 120 decessi in media l’anno legati alla mancanza o all’usura dei più basilari sistemi di sicurezza. Un problema legato alla mancata entrata in vigore della revisione dei mezzi agricoli.

Queste cifre sono state illustrate nel corso dal convegno «Le morti bianche in agricoltura», tenutosi a Montecitorio su iniziativa del vicepresidente della Camera, Sergio Costa, e organizzato da Federacma, la Federazione di Confcommercio che raggruppa le associazioni dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio.

Nonostante l’approvazione del decreto interministeriale nel 2015, previsto sin dal nuovo Codice della strada del 1992, la revisione dei mezzi agricoli non è ancora operativa e ciò fa sì che circolino 1,2 milioni di trattori sprovvisti di cintura di sicurezza e 670.000 privi di rollbar, la struttura di protezione in caso di ribaltamento del mezzo. Mentre, spiega Federacma, appena 100.000 hanno adeguato i mezzi agricoli fuori norma.

«Attendiamo che la revisione diventi realtà da oltre otto anni e, contando che ci vorrà almeno un ulteriore biennio per formare il personale e attrezzare le officine, non possiamo più permetterci di perdere ulteriore tempo» ha dichiarato Andrea Borio, presidente di Federacma.
«Ogni anno – ha aggiunto – l’agricoltura italiana perde 120 lavoratori a causa della inadeguata sicurezza, con costi sociali inestimabili e un corrispondente peso annuale per le casse dello Stato di oltre 200 milioni di euro. Morti bianche che gli altri Paesi hanno ridotto al minimo grazie all’introduzione della revisione dei mezzi agricoli».

Il tema sarà al centro della neo-istituita commissione parlamentare d’inchiesta per valutare le condizioni di lavoro in Italia sullo sfruttamento della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro pubblici e privati.

«Nella strage silenziosa dei 1.090 infortuni sul lavoro con esito mortale, l’agricoltura purtroppo occupa un posto di primo piano. È ora di superare ogni impedimento burocratico per attuare una norma necessaria e non più rinviabile. È tempo che la politica unita, oltre i confini di partito, si adoperi per la concreta attuazione della sicurezza delle macchine agricole, che passa attraverso la revisione periodica dei trattori e veicoli agricoli» ha detto il vicepresidente della Camera, Sergio Costa, promotore del convegno.