Aratro: serve manutenzione regolare e accurata

Gli elementi cui prestare maggior attenzione per il mantenimento in efficienza degli aratri sono rappresentati da: dispositivi di collegamento, telaio e sistemi articolati di regolazione e posizionamento, sistema idraulico di asservimento ed elementi di lavoro.

Dispositivi di collegamento

Ad ogni operazione di distacco dell’attrezzo e di collegamento alla trattrice, soprattutto nelle versioni più performanti, occorre garantire il perfetto posizionamento degli organi lavoranti su una superficie piana per una miglior stabilità.

Telaio e sistemi di regolazione e posizionamento

Sono rilevanti la corretta lubrificazione e l’efficienza di perni e boccole, che al minimo segno di cedimento vanno prontamente sostituiti. Le tolleranze di lavoro dovrebbero mantenersi piuttosto limitate per impedire l’ingresso della polvere che incentiverebbe l’usura: la lubrificazione periodica, mantenendo la superficie esterna coperta dal lubrificante, limita l’ingresso di impurità.

Elementi di lavoro

Per vomere, versoio e coltri si deve verificare il livello di usura, soprattutto in funzione dell’areale di lavoro e quindi della tessitura del terreno su cui si opera. Le periodicità di intervento su questi elementi possono essere estremamente diversificate, passando da un intervento ogni diversi anni, anche 3-4, fino a uno o più interventi annuali.

Il profilo esterno degli organi di lavoro è spesso un buon riferimento per il monitoraggio dei livelli di usura. A destra: le superfici più sollecitate si presentano spesso maggiormente lucide e in corrispondenza di tali punti si può rilevare l’usura

Sistema idraulico di asservimento

Nelle versioni più complesse il sistema risulta composto da innesti, connessioni idrauliche, martinetti e dispositivi di supporto e bloccaggio. Per quanto riguarda gli innesti, salvo eventi accidentali, possono presentarsi problematiche di solito legate a tenuta e difficoltà di inserimento soprattutto in presenza di innesti usurati o con tenute poco performanti, per cui se ne raccomanda la sostituzione alle minime avvisaglie.

Maggiore attenzione va riservata alle connessioni flessibili e rigide e soprattutto ai dispositivi di fissaggio di queste ultime per garantirne l’incolumità specie durante le operazioni di ribaltamento e regolazioni sugli estremi operativi anteriore e posteriore degli organi di lavoro. Martinetti e pistoni idraulici di solito non presentano particolari criticità se non l’ordinaria tenuta del fluido verso l’esterno.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su MAD Macchine Agricole Domani n. 11/2021
Controlli regolari e accurati per un aratro efficiente
di A. Assirelli
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