Diverse le novità, negli ultimi giorni, riguardanti il settore della produzione di energie rinnovabili.
Le nuove disposizioni interessano da vicino le aziende agricole.
Comunità energetiche rinnovabili (Cer)
Con decreto del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase) è stato modificato il regime di aiuto a favore delle Cer e i sistemi di autoconsumo collettivo (Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 del Pnrr).
Per rendere più attrattivo lo strumento, il contributo a fondo perduto fino a un massimo del 40% della spesa ammissibile è riconosciuto ai Comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti (oggi la soglia massima è fissata a 5.000 cittadini).
Il nuovo provvedimento ammette a finanziamento pubblico gli impianti per i quali i lavori sono conclusi entro il 30 giugno ed entrano in esercizio entro i 24 mesi successivi (si va quindi fino al 31 dicembre 2027).
Biometano
Il Ministero ha annunciato il rafforzamento della dotazione finanziaria attraverso il recupero di fondi inizialmente destinati ad altre misure del Pnrr, che però difficilmente potranno essere messe a terra, per effetto dei vincoli e delle tempistiche stringenti previsti.
L’obiettivo politico è quello di favorire la produzione di biometano a partire da biomasse agricole, così come deciso con il decreto agricoltura del 2024 (decreto-legge n. 63 del 15 maggio 2024), nel quale è contenuta una nuova definizione di biometano autoconsumato che adesso è stata recepita dal Gse (Gestore dei servizi energetici).
Nuovi bandi Fer2
Con decreto n. 13 del 7 maggio 2025 è stato definito il calendario per il secondo bando pubblico relativo alle procedure competitive per l’accesso agli incentivi.
Lo sportello sarà aperto il prossimo 7 luglio e verrà chiuso improrogabilmente il 5 settembre 2025.
Gli agricoltori interessati sono tenuti a presentare la domanda esclusivamente per via telematica, secondo quanto previsto nelle regole operative del Gse.
Decreto aree idonee
A metà maggio il Tar del Lazio ha accolto il ricorso con il quale è stato chiesto l’annullamento del decreto ministeriale del 21 giugno 2024.
Parti sostanziali del provvedimento sono state dichiarate illegittime e ora dovranno essere riformulate entro 60 giorni dalla notifica della sentenza.
Tratto dall’articolo in pubblicazione su L’Informatore Agrario n. 20/2025
Il Governo sostiene le agroenergie
di C.Di.
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