Il credito di imposta resta, ma più magro

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Nella legge di Bilancio 2022 sono state confermate e prorogate diverse agevolazioni fiscali, però con varie modifiche, quasi tutte in senso restrittivo, ovvero volte a diminuirne l’impatto sulla spesa pubblica pur concedendo un maggior lasso di tempo per usufruirne.

Sicuramente la disposizione più attesa e utilizzata dalle imprese agricole riguarda il credito d’imposta per investimenti, che sarà ancora utilizzabile quest’anno (ovvero anche per investimenti effettuati entro il 30 giugno 2023 qualora entro il 31 dicembre prossimo si sia versato un acconto di almeno il 20% e sia stato accettato il contratto da parte del fornitore) in base alle precedenti disposizioni.

Cambiano però i numeri: il credito di imposta sarà utilizzabile nella misura del 6% per quanto riguarda gli investimenti in beni strumentali nuovi (lo scorso anno la percentuale era del 10%), e del 40% per quanto riguarda gli investimenti in beni strumentali nuovi (per un valore fino a 2,5 milioni di euro) aventi le caratteristiche previste dal decreto “industria 4.0” (lo scorso anno il credito d’imposta spettava nella misura del 50%).

Con la legge di Bilancio il credito d’imposta viene prorogato ulteriormente per gli anni successivi, ma solamente per quanto riguarda i beni materiali e immateriali 4.0. Quello in corso è quindi l’ultimo anno in cui si può usufruire del credito d’imposta per l’acquisto di tutti i beni strumentali nuovi.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 3/2020
Come cambiano le agevolazioni fiscali
di D. HofferL’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale