Analizzare i dati in stalla è importante, parola di Sergio Borella, allevatore

L’importanza di raccogliere e analizzare i dati di stalla è stata in molte occasioni ribadita, ma vogliamo riproporla con una testimonianza diretta di Sergio Borella, allevatore di Bergamo con 350 capi di cui 170 in lattazione, 60 ettari di terreno di cui 52 in proprietà.

Diplomato come perito agrario nel 2000 presso l’Istituto agrario Cantoni di Treviglio (Bergamo) da subito ha iniziato a lavorare in azienda; le vacche in mungitura erano circa 80 e Giacomo era per lo più di supporto per la mungitura e la campagna.

Ha iniziato a partecipare a diversi corsi di formazione, tra i più importanti quello per l’abilitazione alla fecondazione, per management dell’azienda da latte, esperto di razza Frisona e quello del progetto economia per imparare a stilare il bilancio aziendale.

Come e perché hai iniziato a raccogliere e a gestire con passione i dati economici aziendali?

Ho iniziato a raccogliere i dati economici nel 2012 partecipando al «Progetto economia» organizzato dal Sata di Bergamo, perché per la prima volta c’era la possibilità di fare qualcosa di nuovo che andasse oltre ai soliti corsi/aggiornamenti rivolti alla gestione tecnica, sicuramente importante, ma non è tutto.

Il mio desiderio infatti, quanto più mi rendevo conto della complessità della gestione aziendale, era di avere una visione totale dell’azienda, anche dal punto di vista economico, finanziario e patrimoniale. Solo così, infatti, si può condurre l’azienda verso la sostenibilità economica, che permette poi di realizzare le altre «sostenibilità», ovvero quelle ambientale e sociale.

Quali vantaggi hai toccato con mano nel dirigere e gestire l’azienda?

Mi rendevo sempre più conto che conoscere la situazione economica è fondamentale, non solo in momenti di estrema volatilità, perché permette di pianificare gli investimenti che si rendono necessari, limitandone i possibili rischi.

Per esempio curavo personalmente la salute podale delle vacche e questo mi richiedeva mezza giornata alla settimana. Rendendomi conto dei numerosi vantaggi che i dati tecnici garantivano all’azienda, ho deciso di dare la gestione dei piedi a un maniscalco professionista e investire quel tempo nella raccolta e nell’analisi dei dati economici della stalla.

Dopo un anno mi sono accorto dei grandi vantaggi che questa scelta generava, sia sulla salute podale, sia su quella aziendale!

Tra i vari miglioramenti tecnici fatti negli ultimi anni, quello che ha avuto il maggior impatto sulla redditività aziendale è stato senza dubbio l’utilizzo della sincronizzazione degli estri in collaborazione col nostro veterinario, che ci ha permesso di stabilizzarci negli ultimi anni a un PR (Pregnancy Rate o Tasso di gravidanza) tra i 25 e i 30 punti.

Questo vuol dire più parti in un anno, più vacche «fresche» in mungitura, più latte venduto, ma anche meno vacche vuote da riformare forzatamente e quindi una netta ottimizzazione della rimonta.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte  n. 2/2023
Un esempio di imprenditoria virtuosa
di M. Campiotti
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