Stabulazione vitelli: due è meglio di uno?

Le buone pratiche zootecniche indicano che i vitelli, ossia i bovini dalla nascita fino ai 6 mesi di età, devono essere tenuti in ambienti diversi rispetto a quelli che ospitano le lattifere, al fine di:

  • limitare la diffusione di malattie infettive (diarree da coliformi);
  • non deprimerne l’accrescimento.

Una pratica largamente diffusa negli allevamenti bovini da latte consiste nella separazione di vacche e vitelli subito dopo la nascita, con stabulazione dei vitelli nelle prime settimane di vita in box individuali. L’attuale normativa vigente sul benessere dei vitelli (decreto legislativo n. 126 del 7 luglio 2011) non prevede alcun contatto tra vacca e vitello, limitandosi a richiedere che i vitelli ricevano colostro bovino entro sei ore dalla nascita, e ammette questa tipologia di stabulazione fino alle 8 settimane di vita.

Recentemente, però, la Commissione europea, sulla spinta dell’Iniziativa dei Cittadini Europei End the cage age (letteralmente «fine dell’era della gabbia»), ha annunciato la sua intenzione di presentare una proposta legislativa entro la fine del 2023 per limitare l’utilizzo delle gabbie gradualmente nei prossimi anni fino al divieto totale entro il 2027.

Per questo motivo ha commissionato all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) un parere sul benessere dei vitelli (dal titolo Welfare of calves e adottato il 22 febbraio 2023) con l’obiettivo di creare una base scientifica aggiornata e approfondita per possibili norme future sugli effetti della stabulazione individuale e collettiva dei vitelli e sulla separazione precoce dalla madre.

«Two is better»

Sulla base di queste esigenze è nato «Two is better – Vitelli pre-svezzamento con la madre e in gruppo», un progetto che ha come scopo quello di verificare la sostenibilità tecnico-economica della stabulazione con la madre e/o in coppia per vitelli da latte nella fase pre-svezzamento. Il progetto, finanziato dal Psr dell’Emilia-Romagna, vede la partecipazione di un caseificio biologico, la Casearia Sant’Anna società cooperativa agricola di Anzola dell’Emilia (Bologna) in veste di promotore/capofila, e un ente di ricerca, la Fondazione Crpa studi ricerche Ets di Reggio Emilia, che entra nel progetto come consulente scientifico.

Il principale obiettivo consiste nell’approfondire alcune soluzioni innovative per la stabulazione dei vitelli pre-svezzamento confrontandole con quella in box individuale.

Pro e contro

Il distacco precoce del vitello dalla madre presenta indubbi vantaggi:

  • gestione individuale del vitello;
  • stress da separazione nullo o minimo;
  • rapida separazione dalle lattifere, in quanto le esigenze dei soggetti giovani in fatto di ambiente, alimentazione, pulizia, sorveglianza sono nettamente diverse da quelle degli adulti.

Inoltre, molti allevatori lo effettuano per separarli dai coetanei, anche se allevati tutti sotto lo stesso tetto, per prevenire la trasmissione di malattie e l’introduzione di peli nello stomaco, data l’abitudine dei vitelli di leccarsi a vicenda, specialmente dopo i pasti con latte. In particolare, la diffusione di malattie enteriche e respiratorie attraverso la trasmissione orizzontale vitello-vitello con contatto fecale-orale e naso-naso è un argomento fortemente dibattuto.

Infatti, a fianco di studi che dimostrano un aumento del rischio di malattia con la stabulazione in gruppo, ne esistono altri che non mostrano alcuna differenza o che, addirittura, evidenziano una riduzione del rischio con la stabulazione collettiva. La trasmissione di diarrea e malattie respiratorie è complessa e non sembra coerentemente associata alla stabulazione in gruppo, ma rappresenta una problematica multifattoriale influenzata da diverse pratiche di gestione, quali la quantità di colostro e del latte e le modalità per somministrarli, l’igiene in stalla e la gestione delle lettiere, la ventilazione e il numero di animali per gruppo. Per contro, le conseguenze negative per i vitelli in box individuali sono molte.

Di seguito, vengono elencate alcune di quelle riportate nel documento Efsa (2023):

  • limitazione dei movimenti;
  • stress da isolamento;
  • incapacità di eseguire comportamento di suzione;
  • incapacità di eseguire comportamenti di gioco;
  • rischio di soffrire di fame prolungata;
  • incapacità di effettuare comportamenti esplorativi o di foraggiamento.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte  n. 6/2023
La stabulazione migliore per vitelli pre-svezzamento
di A. Gastaldo, M. Borciani, A. Motta
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