Sistemi foraggeri dinamici per produrre di più e meglio

Organizzare un sistema foraggero dinamico a servizio delle esigenze della stalla da latte è l’obiettivo da perseguire per agire in modo incisivo sui costi di produzione, in primis quelli alimentari, che sempre di più stanno riducendo il ritorno economico della produzione di latte.

Questo sistema deve però abbandonare gli schemi statici, molto semplificati e specializzati, spesso basati sulla sola coltura del mais, che hanno accompagnato fino a oggi l’utilizzo della superficie aziendale.

Nel caso dell’azienda da latte della Pianura Padana, organizzare un sistema foraggero dinamico significa prevedere sui terreni a disposizione una serie di colture (poliennali, annuali e intercalari) che possano utilizzare al meglio la superficie coltivabile e siano in grado di lavorare in maniera sinergica, prima in campagna e poi nella dieta degli animali.

Normalmente questo si traduce nella sostituzione di parte della superficie coltivata a mais con foraggere temporanee (leguminose) e permanenti e l’incremento della superficie aziendale investita con doppia coltura (ad esempio loglio italico-mais).

Occorre poi ripensare alla destinazione del mais stesso: non più esclusivamente trinciato integrale, ma raccolto in buona parte come pastone integrale di spiga, da abbinare in razione alla fibra delle foraggere prative raccolte in stadi precoci, e quindi con una qualità infinitamente superiore rispetto a quella dello stocco di mais.

 

Tratto dall’articolo pubblicato sul Supplemento Stalle da Latte a L’Informatore Agrario n. 11/2019
Sistemi foraggeri dinamici per produrre di più e meglio
di E. Tabacco, L. Comino, D. Giaccone, G. Borreani
L’articolo completo è disponibile per gli abbonati anche su Rivista Digitale