Per un buon insilato, essenziale appesantire bene le coperture dei sili

La gestione ottimale dei sili orizzontali comporta una perfetta conoscenza dei fattori che determinano l’innescarsi dei fenomeni di deterioramento aerobico degli insilati. Lavorando in modo accurato, integrando e creando sinergia tra i mezzi a nostra disposizione, è possibile gestire al meglio la vita dell’insilato.

Durante la fase di conservazione a silo chiuso, l’acidificazione veloce della massa e il mantenimento di una perfetta anaerobiosi sono i requisiti fondamentali per mantenere microbiologicamente stabile l’insilato. Durante la fase di consumo, un avanzamento adeguato del fronte di taglio e una gestione accurata della trincea per impedire all’aria di permeare velocemente la massa insilata sono condizioni indispensabili per evitare l’innescarsi di fenomeni di deterioramento aerobico e conseguenti perdite quantitative e qualitative del prodotto.

Tra i fattori che possono contribuire in maniera determinante a salvaguardare la qualità degli insilati, l’appesantimento delle coperture plastiche è quello i cui effetti positivi sono molto spesso sottovalutati, sia durante la fase a silo chiuso sia durante il consumo. Un appesantimento adeguato svolge infatti un’azione sinergica con tutti gli altri fattori gestionali: ermeticità delle coperture, avanzamento del fronte, densità della massa.

L’appesantimento deve essere uniforme

Per essere efficace, è ormai consolidato che l’appesantimento deve essere uniforme e garantire un peso per metro quadrato superiore ai 100 kg.

I materiali che possono soddisfare questi requisiti sono principalmente ghiaia, terra o sabbia, perché modulando lo spessore dello strato applicato è possibile definire l’appesantimento desiderato.

In tabella sono riportati gli intervalli di variazione dei pesi a metri cubi per i materiali inerti utilizzabili per l’appesantimento delle coperture.

Considerando che 1 metro cubo di questi materiali ha un peso variabile compreso tra 1.300 e 1.750 kg, l’applicazione di uno strato dello spessore di circa 10 cm equivale a un appesantimento medio di circa 130-175 kg/metro quadrato.

La terra e la sabbia possono trattenere l’acqua piovana: in questi casi il loro peso può aumentare di circa un 20%. Nel caso in cui si scelga come materiale la ghiaia è preferibile optare per il ghiaietto/pisello, caratterizzato da elementi tondeggianti e non spigolosi e quindi meno a rischio di danneggiare il film di copertura.

La ghiaia presenta inoltre considerevoli vantaggi rispetto alla sabbia e ancor più alla terra: non assorbendo acqua non rischia di gelarsi e compattarsi nel periodo invernale, rendendo più agevole l’asporto anche in caso di stagioni fredde e piovose.

Inoltre, garantisce una maggiore stabilità nelle parti in pendenza, mentre sabbia e terra possono andare incontro a estesi fenomeni di erosione nel caso di eventi piovosi consistenti.

Anche le mattonelle in laterizio distribuite uniformemente possono essere impiegate se hanno uno spessore di almeno 5 cm: in questi casi il peso ottenibile a metro quadrato varia da un minimo di 60 a un massimo di 75 kg, con valori che possono superare i 100 kg nel caso di spessori superiori agli 8 cm. Sono invece da escludere gli pneumatici esausti, perché non in grado di garantire un appesantimento sufficientemente uniforme ed elevato o peggio ancora non considerare affatto l’appesantimento delle coperture plastiche.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte  n. 5/2023
Insilato: per appesantire le coperture sono i dettagli a fare la differenza
di E. Tabacco, F. Ferrero, G. Borreani
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