Quando le bovine scelgono il pascolo di esercizio

Le bovine che ne hanno la possibilità trascorrono dall’8 fino al 72% delle 24 ore nel pascolo di esercizio e quelle che accedono liberamente evidenziano un incremento produttivo di 700 kg nella lattazione successiva e una minor incidenza di mastiti, patologie podali e mortalità.

Il pascolo di esercizio consiste nella possibilità di lasciare gli animali liberi di accedere a un terreno inerbito (diverso dal paddock esterno), adiacente o nelle immediate vicinanze della stalla, principalmente per muoversi e riposare all’aperto; l’alimentazione con l’erba del cotico è, infatti, limitata perché le bovine vengono già nutrite con la razione unifeed distribuita in mangiatoia.

L’esame dei principali benefici ottenibili attraverso l’adozione del pascolo di esercizio ha lo scopo di aiutare l’allevatore a operare una scelta consapevole qualora decidesse di adottare questo sistema.

L’effetto sul comportamento

Accedere al pascolo di esercizio ha, per le bovine da latte, un effetto positivo sul comportamento, perché l’aria fresca, il sole, l’ampia superficie a disposizione, la possibilità di alzarsi, di muoversi liberamente, di vagare senza incontrare ostacoli e di sdraiarsi sulla superficie morbida e confortevole del cotico erboso, assumendo anche le posizioni più svariate, favorisce a manifestazione di tutti i comportamenti specie-specifici e, contemporaneamente, riduce la comparsa delle stereotipie comportamentali (ad esempio l’arrotolamento della lingua) tipiche del confinamento in stalla.

È evidente che il benessere degli animali migliora, ma non è ancora chiaro se sia uno solo dei fattori elencati o la loro combinazione a determinare la preferenza delle bovine per il pascolo di esercizio. Infatti, se hanno la possibilità di scegliere tra la stalla e il pascolo, le vacche trascorrono il 62% del tempo giornaliero al pascolo e il restante 38% in stalla.

Esiste, però, una differenza legata al momento della giornata: durante il giorno gli animali preferiscono rimanere in stalla, dove hanno a disposizione la razione unifeed, mentre di notte rimangono sdraiate sul pascolo.

Certamente le condizioni climatiche dell’area geografica e l’andamento meteorologico stagionale incidono notevolmente sulla durata del tempo trascorso all’aperto dalle bovine. Nelle ore più calde del giorno, soprattutto in presenza di alte temperature associate a un elevato tasso di umidità relativa, gli animali si sottraggono all’intenso irraggiamento solare diretto rientrando e rimanendo in stalla, all’interno della quale il raffrescamento artificiale crea un microclima più fresco che allevia lo stress da caldo.

Questo spiega perché, nelle ore diurne delle assolate giornate estive, le bovine trascorrano poco tempo sul pascolo di esercizio e rimangano, invece, più a lungo all’aperto, durante la notte; gli animali mantengono questo comportamento anche in condizioni stabulative di sovraffollamento.

Normalmente, la possibilità di recarsi sul pascolo di esercizio nelle ore notturne non pregiudica né i tempi di alimentazione, né la quantità di sostanza secca ingerita attraverso la razione, perché la somministrazione dell’unifeed impedisce alle bovine di manifestare il naturale comportamento del pascolamento e, quindi, di alimentarsi con l’erba del pascolo.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte  n. 4/2023
Con il pascolo di esercizio i vantaggi sono tangibili
di M. Olivari
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