Psa, via a un Piano straordinario per contenere i cinghiali

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Il commissario straordinario alla Psa, Vincenzo Caputo, ha messo a punto e presentato alla filiera suinicola lo scorso 31 agosto il «Piano straordinario di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali e azioni strategiche per l’elaborazione dei Piani di eradicazione nelle zone di restrizione da Peste suina africana» che ha valenza sull’intero territorio nazionale, esclusa la Sardegna, e validità quinquennale (2023-2028).

Il Piano sottolinea la necessità di rimuovere annualmente tra il 70 e l’80% della popolazione di ungulati presenti nel Paese. Il programma di prelievo definito è di circa 612.000 cinghiali nel solo primo anno di attività; l’entità del prelievo sarà rimodulata annualmente.
Le Regioni sono state suddivise per «classi di criticità» tenendo presente: il numero degli allevamenti presenti (dati della Banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica); il valore economico medio annuale dei danni all’agricoltura nel triennio 2019-2021; l’accertata presenza o assenza della Psa nel proprio territorio e la vicinanza con Regioni in cui è presente la Psa. Unendo i vari parametri, emerge che le Regioni con maggiori criticità sono Lombardia Campania, Piemonte, Calabria e Lazio.

Per le Regioni sono stati definiti gli obiettivi di contenimento da raggiungere e quindi dovranno adeguare ad essi i piani regionali e la programmazione dell’attività di caccia e controllo. Laddove la presenza dei cinghiali è più numerosa maggiori dovranno essere i prelievi.
Le autorità competenti e gli istituti di ricerca potranno individuare metodi alternativi di contenimento della specie in forma non cruenta. Tali metodi potranno essere applicati anche in forma sperimentale in aree delimitate e nell’ambito di progetti organizzati.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 28/2023
Via al Piano straordinario per contenere la Psa
di G. Menna
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