Pascolo di esercizio in stalla: quanto spazio serve e come delimitarlo

Consentire alle vacche in asciutta l’accesso al pascolo di esercizio costituisce un’interessante opportunità, ma l’ottenimento dei benefici apportati da questo sistema innovativo è, comunque, condizionato dalla sua organizzazione e dalla sua gestione.

Il pascolo di esercizio è usato solamente per migliorare il benessere delle bovine: perciò, rispetto ai sistemi convenzionali di pascolo basati sullo sfruttamento alimentare del cotico erboso, la superficie necessaria è piuttosto ridotta. Allo scopo di mantenere un’adeguata fittezza della vegetazione erbacea e una sua uniforme copertura del terreno è consigliabile mettere a disposizione degli animali una superficie variabile da un minimo di 150-200 m²/capo, nei pascoli che crescono sui terreni sabbiosi e con un buon drenaggio, fino ai 250-300 m²/capo nei terreni argillosi; la superficie indicata per singolo capo può essere ridotta se a utilizzare il pascolo sono manze o vacche appartenenti a una razza di piccole dimensioni.

Un’indicazione della superficie totale dell’area può basarsi su questo esempio: allevamento medio italiano con 100 bovine in lattazione delle quali 18-20 in asciutta. Ogni vacca in asciutta necessita di 200-250 m² e, quindi, l’estensione complessiva dell’area è pari a 4.000-5.000 m².

Nelle mandrie di piccole-medie dimensioni la superficie totale è limitata e facilmente gestibile e, perciò, è possibile consentire l’accesso al pascolo di esercizio a tutti gli animali; al contrario, le mandrie molto numerose necessitano di una superficie molto più estesa, condizione difficilmente realizzabile nelle realtà italiane di pianura.

Per questo motivo, negli allevamenti di grandi dimensioni è consigliabile lasciare l’accesso al pascolo solo alle vacche in asciutta, che costituiscono un gruppo meno numeroso e più facilmente gestibile. Comunque, l’aumento del numero di animali che vi accedono può costituire un problema, perché richiede un ampliamento della superficie del pascolo che non è sempre possibile.

Delimitare con una recinzione sicura

L’area individuata deve essere delimitata con un’apposita recinzione perimetrale. Se le bovine non hanno mai usufruito di uno spazio all’aperto o non sono state abituate alla sola recinzione elettrificata, è consigliabile realizzare una staccionata impiegando dei pali in legno di castagno (diametro minimo di 10-12 cm), la cui parte interrata deve essere impermeabilizzata con del catrame per resistere ai marciumi, oppure utilizzando le vecchie traversine in legno dei binari ferroviari, accertandosi di conficcare stabilmente nel terreno entrambi i tipi di supporto.

È sconsigliato l’uso di pali prefabbricati in calcestruzzo a causa del loro impatto paesaggistico negativo. Gli elementi orizzontali della staccionata sono solitamente costituiti da pali in legno. Sul lato interno della staccionata perimetrale è bene realizzare una recinzione elettrificata montando, su appositi isolatori distanziatori, un cavo conduttore metallico o una specifica corda disposti in un solo ordine a un’altezza di 90 cm da terra o paralleli all’elemento orizzontale più alto della staccionata.

In alternativa, si può disporre il cavo metallico elettrificato in due ordini di altezza: a 60 e 90 cm dal suolo. Normalmente è sconsigliato impiegare un nastro per recinto elettrificato, perché è facile che i fili conduttori che ne attraversano la trama si rompano provocando l’interruzione nel passaggio della corrente causando, di fatto, l’inutilità della recinzione, ma per ovviare a questo problema sono in commercio dei nastri che inglobano dei fili conduttori ad alto carico di rottura. Inizialmente la presenza del cavo elettrificato può ridurre lo spazio a disposizione delle bovine, perché induce gli animali ad allontanarsi dal recinto perimetrale.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte  n. 5/2023
Il pascolo di esercizio funziona se gestito bene
di M. Olivari
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