Nel primo quadrimestre 2023 boom dell’import di latte in cisterna

latte

Le importazioni di latte in cisterna in Italia nel periodo gennaio-aprile 2023 hanno fatto registrare una forte crescita (+76,1% in volume), interrompendo la tendenza negativa degli ultimi anni. Lo rende noto Ismea nell’ultimo rapporto sulle tendenze e dinamiche del settore lattiero-caseario. In particolare, anche in considerazione di forniture più convenienti, la Germania si è ricollocata nello storico ruolo di primo fornitore (nel 2022 tale ruolo era stato ricoperto dalla Slovenia), grazie a spedizioni verso l’Italia praticamente quadruplicate nel periodo. In forte calo le cisterne di latte di provenienza francese (-19% in volume), anche come conseguenza di una produzione d’Oltralpe ancora in flessione.

Nello stesso tempo in Italia le consegne di latte vaccino continuano a mantenersi al di sotto dei livelli dello scorso anno e, secondo i dati Agea, la flessione registrata nei primi quattro mesi del 2023 è pari al 2,6%. L’atteggiamento prudente degli allevatori è stato ancora influenzato dall’elevato livello dei costi delle materie prime nei mesi primaverili e la situazione meteorologica dell’estate in corso – con prolungate ondate di calore nei mesi di giugno e luglio – non lascia prevedere cambiamenti di rotta, in considerazione dell’impatto dello stress termico sulla produttività delle bovine.

Nonostante la minore offerta nazionale, la pressione competitiva esercitata dai principali fornitori e la strutturale dipendenza dall’estero, stanno spingendo al ribasso le contrattazioni del prezzo alla stalla.
Per le consegne del mese di giugno, il prezzo medio pagato agli allevatori italiani si è attestato su un provvisorio di 52,3 euro/100 L, con quasi 3 euro/100 L in meno rispetto al livello record dello scorso dicembre, ma con una variazione ancora positiva su base tendenziale (+5,7% rispetto a giugno 2022).